Montagna, Calderoli dice no al dimensionamento scolastico: “Assurdo che decida Roma”
Il ministro a Frabosa per la chiusura dei lavori della Giornata internazionale della montagna. Si parla del nuovo disegno di legge e delle province (che non tornano)Si è chiusa con l’intervento del ministro per gli Affari Regionali Roberto Calderoli la due giorni di celebrazioni della Giornata internazionale della montagna, nei comuni di Frabosa Sottana e Frabosa Soprana.
Calderoli ha parlato della recente assegnazione del Fosmit, il fondo ordinario di sviluppo della montagna Una ripartizione che è partita, scherza l’esponente leghista, dalla “scoperta dell’acqua calda”, ovvero la definizione di cosa è “montano”: “Come è possibile che il 35% del territorio italiano sia montano e più del 50% dei comuni siano montani? Arrivi al paradosso che Roma è parzialmente montana, lo stesso Bologna, Reggio Calabria, Palermo. A me sembra un delitto che anche solo un euro vada a chi montagna non è. Se la coperta è corta bisogna tenerla in alto, quindi in montagna”. Circa 100 milioni verranno ripartiti tra i comuni, altrettanti alle regioni, ma con un controllo più stretto: “Chi ha la coscienza a posto, problemi di verifiche e controlli non li ha” sottolinea il ministro.
Spazio all’illustrazione del ddl Montagna, già approvato dal Senato. Il disegno di legge, spiega Calderoli, contiene assegnazioni da 40 milioni per la sanità e 20 milioni sul capitolo istruzione. L’obiettivo principale è combattere lo spopolamento: in questa direzione vanno i 18,5 milioni di contribuzioni per i giovani che scelgono di lavorare in montagna. Per medici e personale sanitario che vanno a lavorare nelle zone montane è previsto il raddoppio del punteggio di carriera, oltre alla possibilità di avere vantaggi fiscali per chi fa un mutuo per la prima casa o per l’affitto. Altrettanto vale per i docenti. Nell’ambito dell’istruzione è riconosciuta la possibilità di venir meno alle misure sul dimensionamento scolastico. Il ministro osserva: “A me sembra la cosa più normale del mondo: è assurdo che venga uno a dirti da Roma dove puoi fare o non fare una scuola e quanti bambini debbano esserci”.
Per favorire l’insediamento delle famiglie, oltre al bonus bebè (“che si va a sommare a quello di alcune regioni” fa presente il primo firmatario del ddl), si lavora con Abi e Poste per mantenere la presenza di sportelli bancari e uffici postali, anche da remoto. “Uno dei temi emersi - aggiunge Calderoli - è la garanzia delle telecomunicazioni, a partire dal telefono. Banda larga o no, se non si riesce nemmeno a telefonare il problema è più grosso”.
Infine la questione della mancata riforma delle province, su cui è intervenuto anche Luca Robaldo facendo trapelare tutta la sua delusione per l’assenza di interventi dal governo. “Ho spinto sulla ricreazione delle province com’erano un tempo, con l’elezione diretta dei presidenti, dei consigli provinciali e degli assessori, con le funzioni e le risorse per svolgerle” replica Calderoli: “Quel soggetto che poteva rappresentare un punto di riferimento per i comuni è venuto meno, quando poi adesso cerchiamo di creare tanti altri soggetti associativi e unionali per le stesse funzioni. La provincia c’era, funzionava, probabilmente avrebbe avuto necessità di maggiore sviluppo sotto questi aspetti”.
Andrea Cascioli
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