“Ospedale di Ceva, inaccettabile la mancata riapertura del Pronto soccorso H24”
Il comitato CO.DI.CE. solleva interrogativi sul futuro dell’ospedale: “Indispensabile l’intervento della politica locale, evitiamo ‘rimpalli’ per competenza”Riceviamo e pubblichiamo:
Egregio Direttore,
la Conferenza stampa dello scorso 15 novembre, che, nelle intenzioni dei promotori, doveva essere risolutiva della questione “Ospedale di Ceva” non lo è stata e rimangono diversi interrogativi aperti. Primo tra tutti, quello relativo al Pronto Soccorso.
Da quanto emerso nell’incontro, non sarebbe possibile il ritorno all’apertura del Pronto Soccorso H24 per ragioni di costo. Questa presa di posizione della Regione ci pare francamente non accettabile.
Pur comprendendo le difficoltà nell’assunzione del personale medico, non possiamo accettare che il Pronto Soccorso di Ceva - unico in Piemonte a quanto ci è dato sapere - subisca una simile limitazione essenzialmente per vincoli di bilancio. L’Ospedale di Ceva è stato riconosciuto quale Ospedale di Area Disagiata, uno “status” speciale che gli deriva dalla sua collocazione strategica in un’area - già di per sé penalizzata - altrimenti non adeguatamente coperta dalla rete ospedaliera. Questa situazione, a nostro avviso, è la conseguenza di scelte miopi e poco lungimiranti del passato, ma adesso è la realtà nella quale ci troviamo ed alla quale quindi occorre adattarsi. L’Ospedale di Ceva, pertanto, deve poter funzionare pienamente come ospedale per la prima gestione delle emergenze e le necessarie risorse devono essere reperite.
Qualche mese fa, presso l’Ospedale di Carmagnola, si è paventata la riduzione dell’orario di apertura del Pronto Soccorso per la scarsità di medici: nel giro di circa un mese la problematica è stata superata ed ora il Pronto Soccorso di quell’Ospedale è di nuovo pienamente operativo. Non esiteremo ovviamente a rendere pubblicamente merito alla Regione se interverrà per risolvere questa problematica. Così come riconosceremo l’eventuale intervento su altre questioni, come la conferma del servizio di ambulanza medicalizzata, altro elemento essenziale per la possibilità di gestire efficacemente le emergenze.
E non dimentichiamo un problema che affligge la sanità in generale: la lunghezza delle liste d’attesa. Anche a Ceva il problema c’è e pertanto ci associamo alle numerose istanze che a tal riguardo sono formulate da tutta la cittadinanza a tutti i livelli. Infine, ancora una volta, facciamo presente che è indispensabile l’intervento della politica locale su questa tematica: evitiamo “rimpalli” per competenza e non temiamo di essere presi per campanilisti.
Stiamo parlando di un diritto - quello alla salute - che deve essere riconosciuto per tutti e ovunque!
Davide Prato - CO.DI.CE.
Redazione
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