Peste suina, Fratelli d’Italia Mondovì chiede modifiche ai criteri della “zona rossa”
L’allerta dei militanti: “Scongiurare la situazione occorsa alla regione Sardegna, nella quale l’embargo sull’esportazione delle carni è durato quarant’anni”Riceviamo e pubblichiamo:
Abbiamo raccolto la preoccupazione degli operatori della filiera della carne suina e del turismo outdoor della nostra provincia in conseguenza della minaccia rappresentata dalla peste suina africana. Il virus della PSA non è trasmissibile all'uomo, ma può creare gravissime conseguenze alla nostra economia.
Stanti le attuali regole, le amministrazioni individuano una “zona rossa” dove adottare determinati comportamenti per contrastare la diffusione del virus tra i cinghiali e i maiali. In zona rossa, attualmente, è possibile imporre l'abbattimento di suini sani a scopo cautelare o operare restrizioni alla vendita delle carni.
In zona rossa, inoltre, non è possibile praticare alcuna attività outdoor, cioè viene vietato cacciare, passeggiare, raccogliere funghi. Quindi, oltre a danni diretti stimati per la filiera della carne di circa 700 milioni di euro, si possono avere rilevanti ricadute negative anche sul turismo. È evidente che ci troviamo ora di fronte ad una situazione di emergenza che come tale andrebbe gestita.
La nostra proposta è quella di intervenire tempestivamente nell'abbattimento dei cinghiali che spopolano in ogni vallata, chiedendo la collaborazione attiva dei cacciatori. Per fare questo pensiamo sia necessario snellire la burocrazia, soprassedendo ai corsi di formazione, rivolti a persone già esperte, per poter intervenire immediatamente e quindi con maggiore efficacia.
Necessaria è, a nostro avviso, anche una modifica della legge sulla caccia, estendendone il periodo da settembre fino a fine febbraio, chiedendo ai cacciatori di intervenire nello specifico sulla popolazione dei cinghiali anche nei primi mesi dell'anno. Riteniamo necessaria anche una modifica dei criteri di inserimento in zona rossa ed una sostanziale modifica alle restrizioni previste in zona rossa stessa.
Tutto quanto esposto sarebbe utile per scongiurare la situazione occorsa alla regione Sardegna, nella quale l'embargo sull'esportazione delle carni è durato quarant'anni. Ci permettiamo di suggerire quanto sopra al solo scopo di salvaguardare un patrimonio economico fondamentale per la nostra Provincia, minacciato da una situazione di emergenza che si sta estendendo sempre più.
Per il Circolo Fratelli Italia di Mondovì
il presidente Claudio Sarotto
Redazione
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