Triste addio per la Alpitel di Nucetto: lo stabilimento è in vendita
Dopo settant’anni la storica realtà imprenditoriale chiude i battenti in val Tanaro. Nel 2019 l’azienda della famiglia Bellino era stata assorbita dal gruppo PscLa favola dell’Alpitel è finita. Il gruppo Psc, proprietario dal 2019 della storica realtà imprenditoriale della val Tanaro, ha messo in vendita lo stabilimento di Nucetto.
Qui nel 1950 Giovanni Bellino aveva fondato l’allora Ilcet. L’azienda aveva fatto il suo ingresso nel settore telecomunicazioni, realizzando linee e circuiti telefonici. Nei primi anni Ottanta, dopo l’acquisizione di alcune ditte minori, il cambio di denominazione e il grande balzo: Alpitel aveva stabilito sedi in tutto il territorio nazionale e toccato per la prima volta i mercati esteri. Il processo di internazionalizzazione aveva portato, nel 2013, all’apertura di una sede a San Paolo del Brasile, ampliatasi fino a raggiungere centinaia di dipendenti in America Meridionale. In anni recenti la crisi e infine l’acquisizione, nel luglio del 2019, da parte del gruppo Psc. L’azienda contava ancora 600 dipendenti, ma la nuova proprietà aveva messo in chiaro da subito l’intenzione di lasciare a casa un centinaio di impiegati.
Il 12 ottobre dello scorso anno è arrivato l’annuncio della chiusura dello stabilimento nucettese, motivato da “questioni logistico-strategiche”. A nulla sono valsi gli sforzi di amministratori locali e rappresentanze sindacali, culminati in alcuni incontri con la Regione. L’ultima nota dei sindacati Fim e Fiom, datata al 13 luglio scorso, dava conto del confronto con la proprietà: “L’azienda ha confermato che la ALPITEL, controllata interamente dalla PSC che ha presentato domanda di concordato preventivo con riserva nel mese di giugno, segue un suo percorso industriale e si sta organizzando, anche in relazione alle molte uscite di personale in diverse aree strategiche dell’azienda, per far fronte e realizzare valori di produzione in linea con il budget e con quanto consuntivato nel 2021 ovvero poco meno di 100 milioni. I problemi, tuttavia, permangono in relazione all’indebitamento verso i fornitori, seppur dimezzato rispetto al 2020, che ridimensiona la crescita del flusso economico complessivo, e le linee di credito da parte del sistema bancario che non sono ancora sufficienti rispetto alle necessità dell’azienda”.
"Proprio sul fronte fornitori - si leggeva inoltre - si riscontrano le maggiori criticità derivanti dalle dinamiche della PSC in quanto alcuni di loro, in modo specifico quelli che operano sulle commesse ENEL, stanno facendo venir meno la loro collaborazione a causa della forte esposizione finanziaria verso la controllante generando forti problematicità in diversi cantieri sul territorio nazionale”.
Ora arriva la parola fine sul futuro industriale dell’azienda a Nucetto. Un cartello con la scritta “vendesi” offre la cessione di circa 2.500 metri quadrati di capannoni, una palazzina di uffici su due livelli e un ampio piazzale per il movimento mezzi e lo stoccaggio delle merci.
a.c.
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