Una nuova moschea a Mondovì? È polemica in Consiglio comunale
L'interrogazione del centrodestra: "Non siamo contrari alla realizzazione di nuovi luoghi di culto, ma devono essere in contesti urbanistici consoni"Aspra polemica, in Consiglio comunale a Mondovì, sull'interrogazione presentata dal gruppo consigliare di minoranza di Centro-destra in merito alla realizzazione di una nuova moschea in via Aosta, nell'ambito dell'area industriale e artigianale che ha come direttrice principale via Langhe. Si tratterebbe del secondo edificio di culto islamico nella città monregalese, dopo quello attivo in via Cuneo. Nel mese di marzo il Comune aveva interrotto una serie di lavori di ristrutturazione ravvisando irregolarità nella pratica edilizia. "L'interrogazione che abbiamo presentato era a tema essenzialmente urbanistico – evidenzia Mauro Gasco (Lega), primo firmatario –. Volevamo capire innanzitutto se fare una moschea in un'area dove ci sono capannoni industriali, artigianali e commerciali, è lecito e se ha senso. Poi c'è stato il problema relativo all'abuso edilizio, che il Comune ha riscontrato: quindi un fatto certo. Il sindaco ci accusa di aver sollevato una questione “politica”, ma questa discussione è su un altro piano rispetto a quanto richiedevamo nell'interrogazione. Con quel passaggio, semplicemente volevamo sottolineare di quanto sia curioso che il proponente, che era candidato consigliere nelle liste del sindaco, abbia completamente saltato il normale iter burocratico di una pratica edilizia. Chi si candida dovrebbe avere un minimo di conoscenza dei percorsi burocratici. Ma sta di fatto che ogni cittadino che ha a che fare con le pratiche edilizie sa che ci sono precisi iter da seguire. Tutto ciò per dire che noi non siamo “contrari” che si realizzi una nuova moschea o qualsiasi luogo di
culto. Questo deve essere chiaro. Ovviamente, deve essere realizzata in un contesto urbanistico che sia consono. Su questo la risposta del sindaco è stata chiara: questa tipologia non è compatibile con la destinazione urbanistica dell’area. Ma i proponenti possono allestirla comunque, perché risultano Associazione di promozione sociale e dichiarano di svolgere attività culturali. In questo senso, vigileremo su quello che effettivamente verrà fatto. Perché deve essere anche chiaro che chi propone un'iniziativa simile deve seguire le regole, come qualunque privato cittadino".
c.s.
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