‘Detenuti trasferiti a Saluzzo dal carcere di Modena, c’è il rischio contagio’
La FP Cgil denuncia: ‘I 48 reclusi arrivano da uno dei primi focolai del Covid-19, non si ha la certezza che siano stati fatti i tamponi e l’isolamento preventivo’La Cgil Funzione Pubblica di Cuneo richiama la massima attenzione sulle preoccupazioni presenti fra il personale in servizio presso la Casa di reclusione di Saluzzo.
Nella capitale del Marchesato sono stati trasferiti 48 detenuti dal carcere Sant’Anna di Modena, dove lo scorso 8 marzo era scoppiata una rivolta a seguito della scoperta di un caso di positività al coronavirus da parte di uno dei reclusi. La violenta sommossa è culminata nella morte di nove carcerati e nel trasferimento di 70/80 fra i circa 530 reclusi in altre strutture, tra cui quella saluzzese.
Il sindacato richiama l’attenzione sul rischio che le procedure sanitarie non siano state seguite correttamente e che di conseguenza sia necessario intervenire per tranquillizzare i detenuti saluzzesi, il personale in servizio e l’intera comunità. Questo il comunicato della FP Cgil Cuneo:
Nei giorni scorsi, presso la Casa di Reclusione di Saluzzo sono stati trasferiti 48 detenuti di media sicurezza proveniente dalla Casa Circondariale di Modena a seguito delle rivolte che hanno danneggiato la struttura dell’istituto modenese.
Fino ad ora, il personale in servizio presso la C.R. di Saluzzo con grande spirito di sacrificio e abnegazione è riuscito ad evitare situazioni emergenziali, evitando l’insorgere di manifestazioni violente da parte della popolazione detenuta. Oggi, non ci sono più le condizioni per garantire tale clima di tranquillità. I detenuti sono stati trasferiti dalla Casa Circondariale di Modena, sita in uno dei primi focolai del Covid-19.
Purtroppo, non si ha certezza che siano stati fatti i tamponi per eliminare ogni dubbio di positività al virus e siamo certi che l’utenza non sia stata sottoposta a isolamento preventivo della durata richiesta.
La situazione descritta destabilizza il personale in servizio, già ampiamente provato da turni estenuanti, per due ovvi motivi, il primo perché si teme la possibilità di una rivolta da parte della popolazione detenuta e il secondo perché si teme la possibilità di contrarre il virus e contagiare la propria famiglia.
Pertanto, diventa difficile tranquillizzare tutta la comunità saluzzese e tutte le proprie famiglie, dalle quali questi agenti tornano ogni giorno dopo turni di lavoro estenuanti, senza le minime rassicurazioni sullo stato sanitario degli utenti giunti e senza sufficienti dispositivi di protezione individuali.
È necessario che le autorità competenti intervengano tempestivamente per prevenire tutto i rischi che una simile situazione comporta.
La FP CGIL Cuneo
c.s.
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