'I consumi degli italiani ai livelli dei primi anni 2000'
L'allarme di Coldiretti Piemonte: 'Tiene il settore alimentare, ma crollano le vendite al dettaglio'Riceviamo e pubblichiamo da Coldiretti Piemonte.
I consumi degli italiani tornano indietro di circa 20 anni precipitando su valori comparabili a quelli dei primi anni 2000. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti divulgata in occasione della diffusione dei dati Istat sulla spesa delle famiglie italiane nel 2019. Si tratta di tendenze che evidenziano come l’emergenza Coronavirus abbia influito mettendo in crisi molte attività produttive e, quindi, riducendo drasticamente le disponibilità economiche delle famiglie italiane. Il risultato è una diminuzione delle vendite al dettaglio del 26,3% in valore con punte massime per calzature, articoli in cuoio e da viaggio (-90,6%), mobili, articoli tessili e arredamento (-83,6%), abbigliamento e pellicceria (-83,4%) e giochi, giocattoli, sport e campeggio (-82,5%), mentre il calo minore si registra per i prodotti farmaceutici (-3,5%) e le vendite dei beni alimentari aumentano (+6,1%) secondo le elaborazioni Coldiretti su dati Istat relativi al mese di aprile 2020 rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
“Sicuramente in primis vanno fermate le speculazioni – affermano Roberto Moncalvo presidente di Coldiretti Piemonte e Bruno Rivarossa Delegato Confederale – per consentire acquisti a prezzi corretti e garantire un giusto compenso agli agricoltori. In questo momento, ma in generale è fondamentale garantire la stabilità dei prezzi lungo tutta la filiera evitando di arrecare sia un danno ai consumatori sia agli imprenditori agricoli che devono poter continuare a produrre il Made in Piemonte difendendo la sovranità alimentare del Paese in un momento di grandi tensioni internazionali sugli scambi commerciali. Se è vero che l’agricoltura sta tenendo duro di fronte alla crisi generale, non si può negare che molte filiere siano in profonda difficoltà dalla quale occorre uscire con una robusta iniezione di liquidità, ma anche realizzando rapporti di filiera virtuosi che, come abbiamo visto già in Piemonte con quelli che negli anni abbiamo realizzato, consentono di valorizzare le produzioni ed di offrire una equa remunerazione alle imprese”.
c.s.
CUNEO Coldiretti