La Lega in festa alle sorgenti del Po: “Senza la lotta per la secessione non ci sarebbe l’autonomia”
Calderoli celebra il traguardo raggiunto dal Carroccio, insieme ai dirigenti e a 150 sostenitori: “Una volta nella vita un leghista vero deve venire al Monviso”Come tradizione la Lega si dà appuntamento ai piedi del Monviso, a Crissolo, per la festa annuale da voluta da Umberto Bossi fin dal 1996. L’appuntamento, organizzato dal coordinamento provinciale, ha richiamato ai 1.800 metri di Pian della Regina, in valle Po, circa 150 sostenitori.
Sul palco, nel convegno che ha anticipato il pranzo alla Baita della Polenta, si sono alternati il ministro per gli Affari regionali e l’autonomia Roberto Calderoli, il senatore e segretario provinciale Giorgio Bergesio, l’assessore regionale del Piemonte all’Autonomia Enrico Bussalino, il capogruppo della Lega in consiglio regionale Fabrizio Ricca e Riccardo Molinari, capogruppo della Lega alla Camera. Jeans, sneakers, piumino leggero, Calderoli era accompagnato dalla moglie Gianna Gancia, consigliera regionale: “Fino a ieri non stavo bene - ha detto - ma il pensiero del Monviso mi ha rinvigorito. Qui si respira aria di libertà. Ho detto ai sostenitori del Carroccio, a una festa in Lombardia, che almeno una volta nella vita un leghista vero deve venire al Monviso”.
“Ventotto anni fa Umberto Bossi raccoglieva l’acqua del Po alla sorgente, scrivendo una pagina importante della storia politica della Lega. - continua Calderoli, nelle dichiarazioni raccolte dall’agenzia Ansa - Negli anni successivi siamo andati dal presidente della Repubblica consegnando 4 milioni e mezzo di ‘sì’ dei cittadini del Nord che chiedevano la secessione. La secessione non è arrivata, ma senza quel passaggio non saremo mai arrivati all’autonomia differenziata”.
“Ci siamo sempre dati appuntamento al Monviso, anche quando l’autonomia differenziata non riempiva le pagine dei giornali - ha sottolineato Molinari -. Quest’anno siamo qui per festeggiare il primo passo di un traguardo a cui lavoriamo da vent’anni. La nostra determinazione ci ha portato qui. L’approvazione di questa legge non fa altro che stabilire una cosa che già è nella Costituzione. Ci scontriamo con l’ipocrisia della sinistra, che parla in contrapposizione anche con la sua storia politica, e che cerca solo di giocare sulla pancia delle popolazioni del sud”.
Redazione
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