La protesta del Consiglio comunale di Saluzzo, convocato all'interno dell'ex tribunale
Il Ministero della Giustizia non concede il nulla osta per l'utilizzo dei locali vuoti dell'ex palazzo di Giustizia e il Marchesato si ribellaIl 2 aprile, alle ore 18, si terrà a Saluzzo, in via straordinaria, il Consiglio comunale all’interno dell’ex Palazzo di Giustizia, al fine di sollecitare una risposta da parte del Ministero della Giustizia che non ha ancora concesso il riutilizzo dei locali, ormai quasi totalmente vuoti, del fabbricato in cui aveva sede il Tribunale. Uno spazio di oltre 4 mila metri quadrati di superficie che il Comune vuole riutilizzare e destinare ad una serie di servizi cittadini tra i quali, ad esempio, la predisposizione della sede della Polizia Stradale che necessita di un’urgente e idonea nuova collocazione e per la quale non sono più possibili ulteriori rinvii.
L’amministrazione della Città, guidata dal sindaco Mauro Calderoni, per due volte ha formalmente richiesto il nulla osta. La prima istanza è stata negata, la seconda attende ancora oggi una risposta. Il diniego all’utilizzo dell’immobile è privo di giustificazioni oggettive e contrario all’interesse generale. Da questa situazione deriva un inutile dispendio di denaro pubblico sia per il mantenimento in efficienza di un edificio in gran parte inutilizzato e che, nell’attuale condizione, comporta anche rilevanti problemi di gestione della sicurezza, sia perché sottrae importanti possibilità di reimpiego in favore di altri uffici pubblici. Agli oneri di mantenimento, a carico del Ministero della Giustizia, potrebbe inoltre aggiungersi il canone di locazione che il Comune di Saluzzo avrebbe facoltà di richiedere allo stesso Ministero, qualora l’amministrazione della Giustizia ritenesse, inopinatamente, di mantenere per i prossimi diciotto anni l’immobile inutilizzato per quasi 3/4 del suo spazio disponibile; questa scelta finirebbe infatti per determinare, nel tempo, un aggravio delle condizioni di degrado dello stabile con un danno patrimoniale a carico del Comune di Saluzzo al momento in cui lo stesso ne recupererà il pieno possesso.
"L’Amministrazione saluzzese vuole giungere ad uno sblocco della situazione, nell’interesse della collettività, poiché è inammissibile lasciare all’incuria e al degrado un patrimonio dello Stato - ha commentato Mauro Calderoni, sindaco di Saluzzo -. È nostra intenzione restituire l’immobile ai cittadini. Da troppo tempo Saluzzo è stata privata di un bene pubblico che avrebbe potuto essere di grande utilità. L’amministrazione è determinata nell’operare nel rispetto degli interessi di tutti i saluzzesi".
c.s.
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