“Napolitano come Messina Denaro”, Marello condanna Fratelli d’Italia per il “caso Pinca”
Il dirigente saluzzese sospeso dopo un post su Facebook. “La dice lunga sul livello culturale e umano della classe dirigente” commenta il consigliere regionale PdNon tardano ad arrivare le reazioni politiche alla sospensione da Fratelli d’Italia di Mario Pinca, presidente del circolo saluzzese (ora commissariato) del partito della Meloni. Pinca aveva scritto giorni fa sul suo profilo Facebook un post ironico nei confronti di Giorgio Napolitano: “L’anno si può dichiarare concluso nel migliori dei modi” il commento sulla morte del presidente emerito della Repubblica, paragonata a quella del boss mafioso Matteo Messina Denaro.
“La gravità di quanto accaduto è inaudita e la dice lunga sul livello culturale e umano della classe dirigente di Fratelli d’Italia in provincia di Cuneo” replica il consigliere regionale del Partito Democratico Maurizio Marello. “Ribadisco la ferma condanna da parte mia e del Gruppo regionale Pd - aggiunge l’ex sindaco di Alba - e mi aspetto lo stesso atteggiamento anche da parte degli organi nazionali di FdI”.
Da Marello una “coda” velenosa dedicata alla giustificazione che Pinca aveva fornito, affermando che il post sarebbe stato scritto in realtà da suo nipote: “Tra chi incolpa la dipendente e chi incolpa il proprio nipote… non ho parole per commentare”. Il riferimento è alla condanna per peculato, calunnia e simulazione di reato subita tre giorni fa in primo grado dal sindaco di Monteu Roero Michele Sandri, già candidato alle regionali 2019 per Fratelli d’Italia. Secondo le ipotesi dell’accusa, il primo cittadino avrebbe rubato due pistole e 3.200 euro dalla cassaforte del Comune, cercando poi di incolpare del furto una dipendente dell’ente e simulando una rapina.
Redazione
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