Ospedale di Saluzzo, la Lega attacca: ‘Il governo vuole ridurre i posti programmati di terapia intensiva’
‘Non conoscono la nostra realtà’ replicano i parlamentari Bergesio e Gastaldi. L’assessore Icardi assicura: ‘Il Piemonte difenderà le sue scelte di politica sanitaria’Una lettera dal Ministero della Salute, inviata stamattina, arriva come una doccia fredda sulla sanità piemontese. La Lega la definisce un’”entrata a gamba tesa sulle decisioni assunte dalla Regione Piemonte nel piano di riorganizzazione all’assistenza ospedaliera regionale”: si parla - anche - dell’ospedale di Saluzzo, che a partire dallo scorso 15 giugno ha ripreso gradualmente le sue attività.
“Con grande sorpresa - esordiscono il senatore Giorgio Maria Bergesio e l’onorevole Flavio Gastaldi - leggiamo nel documento che ‘si chiede di rivalutare l’offerta dei posti letto di terapia intensiva programmata nei presidi di San Lorenzo di Carmagnola, Civile di Saluzzo e Santi Pietro e Paolo di Borgosesia’”. Una richiesta che arriva “da una fredda stanza di un ministero romano, dove non conoscono la nostra realtà e non sanno che valenza ha avuto il nostro ospedale nel periodo dell’emergenza Covid, che già dispone di un servizio di pneumologia, strettamente collegato al coronavirus” attaccano i due parlamentari leghisti, ricordando come l’integrazione del reparto di Terapia intensiva vada a completare i servizi dell’Ospedale Civile.
L’assessore regionale alla Salute Luigi Genesio Icardi puntualizza: “La non conoscenza della sanità regionale da parte dei funzionari romani è uno dei motivi che ha portato anni fa a regionalizzare la competenza sanitaria. Ritengo che questa decisione, presa senza conoscere il risvolto strategico svolto dal presidio di Saluzzo nella lotta al Covid, sia emblematica di un approccio alla sanità territoriale che non possiamo più accettare. Certamente il Piemonte difenderà le sue scelte di politica sanitaria nell’interesse dei suoi cittadini”.
Redazione
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