“Politiche pseudo-ambientali slegate dalle realtà produttive rischiano di minare il benessere”
Il consigliere regionale Sacchetto (FdI), presidente della terza commissione, interviene dopo l’audizione con le organizzazioni del comparto autoNella seduta del 5 dicembre di Terza Commissione presso il Consiglio Regionale del Piemonte, sono state audite le organizzazioni industriali (Confindustria, Api) e artigiane (Cna, Confartigianato, Casartigiani) del comparto automotive piemontese. L’incontro chiude il ciclo inaugurato il 7 novembre scorso con la presenza delle sigle sindacali delle maestranze dell’auto chimiche e metalmeccaniche.
La volontà dell’Ufficio di Presidenza della Commissione di programmare queste audizioni è quello di cercare di comprendere appieno da parte dei consiglieri regionali, e dunque dell’ente Regione, le problematiche del comparto automotive e di cogliere spunti utili per esercitare il ruolo che un’istituzione come la nostra può e deve svolgere.
“Il quadro evidenziato dalle aziende denota una situazione internazionale preoccupante - ricorda il presidente Claudio Sacchetto - sia per gli scenari di mercato e di produzione intervenuti nel post-covid che vede su 90 milioni di veicoli leggeri prodotti nel mondo ogni anno, 1/3 di vendite concentrato in Cina e India che però sono Paesi che hanno un potenziale produttivo molto grande, addirittura in prospettiva di copertura totale del fabbisogno mondiale, inoltre i primi mercati di destinazione del prodotto italiano (sia finito che di componentistica) sono Germania, Francia, Cina e Usa, e tutti, per motivi vari, sono in una fase politico-economica delicata in uno scenario globale incerto”.
Notevole è stato l’apporto dei rappresentanti intervenuti con proposte come sistemi di contingenza quali la cassa integrazione rimodulata su 104 settimane in 36 mesi, la moratoria dei mutui, un tavolo di crisi regionale. “Unanime è stato il giudizio fortemente critico verso il Green Deal così come impostato - sottolinea Sacchetto - ma è stato riconosciuto che la Commissione Europea sta valutando di modificare il sistema di sanzioni previsto per il 2035 e di rimodulare il percorso stesso come peraltro chiesto dal Governo Meloni dal giorno del suo insediamento ed a maggior ragione ora che l’Italia fa parte autorevolmente della nuova Commissione Europea”.
Così come avevano fatto i sindacati delle maestranze anche le organizzazioni imprenditoriali hanno rimarcato il grande patrimonio di conoscenze tecniche che ha il comparto automotive in Piemonte e che è continuamente alimentato dal tramandare i saperi da una generazione all’altra e che rischia di perdersi senza politiche adeguate.
“Abbiamo toccato con mano - conclude Sacchetto - che politiche pseudo-ambientali e internazionali slegate dalle realtà produttive rischiano di minare il benessere dei cittadini europei, italiani e piemontesi. La Regione ed il Governo stanno andando nella direzione di restituire alla Nazione una politica industriale nel medio-lungo termine tenuto conto che oggi gli intervenuti ci hanno spiegato che tecnologie come l’idrogeno potrebbero avere filiere produttive già pronte in Piemonte e che le filiere stesse raggruppano dall’azienda micro-artigiana alla grande industria, questo modello va difeso”.
c.s.
CUNEO