Porta di Valle, l’Unione Montana replica: “Non c’è nessuna penale da pagare”
Silvano Dovetta risponde alle critiche del sindaco di Brossasco Paolo Amorisco: “Segnavia ha offerto un servizio importante che ha fatto scuola in altre valli”Arriva a stretto giro la replica dell’Unione Montana Valle Varaita alle parole del sindaco di Brossasco Paolo Amorisco, critico nei confronti del progetto Porta di Valle e delle modalità con cui è stato portato avanti.
Il recesso anticipato della libreria Segnavia, che per 17 anni aveva gestito i locali della Porta di Valle a Brossasco, ha imposto all’Unione Montana di trovare un nuovo “inquilino”. Il bando, chiuso il 13 ottobre scorso, è però andato deserto, nonostante, precisa l’ente, diverse manifestazioni di interesse informale. Ora si valuta quindi su come procedere, ma non tutti - appunto - sono soddisfatti di come è stata gestita la vicenda. “Questi progetti di sviluppo turistico sono veramente quello che serve al nostro territorio?” si era domandato Amorisco in una lettera aperta, qualche giorno fa. A suscitare le sue perplessità contribuisce la presenza di una clausola di rimborso al precedente gestore: “Il canone annuo di euro 8.008,00 non è da corrispondere all’Unione Montana Valle Varaita, ma bensì al precedente gestore” osserva il sindaco, ravvisando in ciò la conferma che “un bene pubblico non genererà nessun beneficio per la collettività, ma andrà ad arricchire un privato”.
A fugare i dubbi interviene però la stessa Unione Montana, chiarendo che il rimborso non verrà pagato dall’ente pubblico nel caso in cui non subentri nessun nuovo gestore, ma solo da quest’ultimo in proporzione al numero di anni mancanti rispetto alla scadenza del contratto venticinquennale. “Non è corretto dunque parlare di penale per il recesso anticipato di Segnavia - sottolinea l’unione dei comuni - perché la somma di cui si sta parlando non è un canone di locazione annuale bensì un vero e proprio cofinanziamento dell’opera, regolato in modo diverso dagli istituti degli affitti. Non si tratta quindi di una clausola che va ad arricchire un privato, che peraltro nel corso dei quindici anni di gestione della Porta di Valle ha regolarmente effettuato i servizi in favore della collettività e dello sviluppo di un sistema e di una rete turistica che ha portato ai concreti risultati del protocollo Terres Monviso. Il gestore uscente ha infatti sempre erogato servizi turistici, di accoglienza e di rilevanza culturale in accordo con l’Unione, tanto da far diventare la struttura di Brossasco un modello oggi replicato anche nelle altre valli del Monviso”.
“In un momento così difficile per l'economia in tutti i settori, oggi non è sicuramente facile trovare imprenditori che possano investire e che siano competenti di una materia così sfuggente come l’accoglienza, che sembra semplice ma che in realtà ha numerose sfaccettature che la rendono molto delicata” aggiunge il presidente dell’Unione Montana, Silvano Dovetta. Con una puntualizzazione diretta proprio ad Amorisco, il quale aveva rimarcato la “solitudine” dell’ente: “L’Unione Montana Valle Varaita, mi pare comunque di poter aggiungere per replicare ad alcune dichiarazioni che ho letto, non è quindi rimasta affatto sola, ma fa parte di un partenariato ampio e solido, che vede tutte le Unioni dalla Valle Stura alla Valle Infernotto e la pianura saluzzese impegnarsi insieme in progetti e attività comuni che si concretizzano in partecipazioni a fiere e allestimento di azioni per la promozione turistica del territorio, organizzazione di eventi sportivi, musicali, culturali, festival legati al turismo outdoor e molto altro”.
“Se però il gestore di un bene pubblico decide di lasciare l’attività, - conclude - l’ente non può fare altro che prenderne atto e predisporre un nuovo bando per individuarne un altro e così è stato fatto”. L’Unione Montana ribadisce infine che sono in corso le valutazioni su come procedere, secondo quanto previsto dalle norme, per limitare il più possibile il periodo di chiusura della Porta di Valle.
Redazione
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