Saluzzo, il 'grazie' del sindaco Calderoni alle aziende che hanno sostenuto il Pas
Nel 2018 i braccianti africani hanno coperto il 43 per cento del fabbisogno di manodopera sul territorioIl fenomeno dei braccianti africani impiegati nelle aziende agricole del nostro territorio è ormai strutturale, tanto che nel 2018 hanno coperto il 43% del fabbisogno di manodopera. Dopo un iniziale smarrimento, nei primi anni di questo fenomeno iniziato nel 2009, il territorio ha saputo reagire e organizzarsi, fino alla realizzazione della struttura di prima accoglienza di Saluzzo (PAS), resa possibile dalla fattiva collaborazione tra enti pubblici, sponsor privati, terzo settore, associazioni di categoria e sindacati.
La bontà del lavoro svolto è stata riconosciuta dal Governo che il mese scorso ha invitato il Comune di Saluzzo al tavolo ministeriale sulla problematica alloggiativa nel più ampio contesto del progetto nazionale di lotta al caporalato ed anche da moltissimi imprenditori del settore che, in rappresentanza di circa 90 aziende, hanno contribuito volontariamente alle spese di gestione della struttura.
"Non posso che rivolgere un sentito rigraziamento – afferma il Sindaco di Saluzzo Mauro Calderoni – a tutte le aziende che hanno offerto il loro sostegno. Il totale dei contributi ricevuti, e che continuano ad arrivare, hanno superato la ragguardevole cifra di 20.000 Euro e mi rendono orgoglioso di rappresentare una comunità che, pur senza obblighi e nonostante le difficoltà, sa fare sistema e non dimentica la solidarietà verso i più fragili. Altri 20.000 Euro, circa, sono stati versati dagli ospiti della struttura, i lavoratori di origine africana che vi hanno soggiornato tra giugno e dicembre: nemmeno un Euro, quindi, dei Saluzzesi è stato impiegato per la gestione del PAS. Riteniamo inoltre sia definitivamente risolta la criticità dello stabile privato di via Lattanzi, grazie alla collaborazione con la proprietà. Nel frattempo stiamo avvisando i lavoratori attivi a Saluzzo lo scorso anno che intendiamo allineare l’apertura del dormitorio ai campi Coldiretti ed all’accoglienza diffusa, tra fine giugno/inizio luglio quindi. Ci sono due buoni motivi per farlo:da fine maggio si raccolgono i piccoli frutti che solo in parte interessano le aziende del nostro comune. Le aziende dei concittadini castellaresi sono infatti attrezzate per l’accoglienza e il resto delle zone vocate riguarda la valle Bronda e la Valle Po, non Saluzzo. È giusto e rispettoso verso i nostri cittadini che anche altri comuni di quella zona, con le loro aziende, trovino soluzioni per l'accoglienza della manodopera che serve a loro. Non vogliamo altresì prestare il fianco a critiche pretestuose. Chiunque si candidi a governare Saluzzo deve finalmente dire come affrontare il tema ineludibile dell’accoglienza della manodopera ultra-temporanea. È finito il tempo delle parole! Grazie alle tante aziende del Saluzzese che hanno deciso di sostenere il progetto PAS".
c.s.
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