Un “caso De Luca” anche in val Varaita: nuovo ricorso al Tar contro lo statuto dell’Unione Montana
Il Comune di Brossasco contesta l’abolizione del limite di mandati, voluta dal presidente Silvano Dovetta e approvata dall’enteNuovo ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale contro le due delibere con cui il Consiglio dell’Unione Montana Valle Varaita ha confermato la modifica dello statuto e l’elezione del presidente. Ad annunciare l’azione legale, avviata sabato, è il Comune di Brossasco.
L’amministrazione guidata da Paolo Amorisco ha contestato fin dall’inizio il provvedimento voluto dal presidente e sindaco di Venasca Silvano Dovetta. La questione era già stata oggetto di un ricorso straordinario al capo dello Stato: “Riteniamo che l’intera procedura che ha portato alla terza elezione dell’attuale Presidente sia viziata all’origine. E a ben vedere, le continue ‘conferme’ fatte votare più o meno faticosamente ai consiglieri nel tempo non fanno altro che rafforzare la nostra tesi” sostiene la giunta.
La novità è la recente sentenza della Corte Costituzionale sul “caso De Luca”, che ha bocciato un’analoga proposta per i presidenti di regione: una sentenza che rafforza la posizione di Brossasco, sostengono gli amministratori. “Con una differenza sostanziale: - aggiunge Amorisco - almeno i presidenti di regione sono eletti direttamente dai cittadini, pertanto con un forte mandato conferito dagli elettori. I presidenti delle unioni montane, invece, non hanno alcuna investitura popolare, ma una legittimazione ristretta ad alcuni rappresentanti dei Comuni aderenti, facilmente influenzabili da logiche politiche o personali”.
“Indipendentemente dall’esito dei ricorsi, - sostiene il Comune di Brossasco - resta un fatto ineludibile - semplice quanto grave: un presidente non più eleggibile ha forzato le regole per restare al proprio posto. Vicende di questo tipo sono note in molti paesi del mondo (spesso definiti Stati canaglia dalla cultura occidentale). Nulla di paragonabile sicuramente… ma il pensiero che spinge a compiere questi atti è il medesimo: rimanere incollati alla propria poltrona, anche se la colla ha raggiunto e superato la data di scadenza”.
Così si conclude la nota: “Brossasco, insieme a tutte le persone che hanno davvero a cuore il futuro della Valle Varaita, non può accettare tutto questo in silenzio. Non può rassegnarsi all’idea che le regole valgano solo finché fanno comodo, né che le istituzioni possano essere al servizio di chi le occupa. Continueremo a far sentire la nostra voce, con determinazione e con rispetto, per difendere la democrazia e il rispetto delle regole: perché le istituzioni sono di tutti, non di chi riesce a nasconderne la chiave”.
Redazione

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