Airaudo (Cgil): “La Regione Piemonte si occupi del futuro dell’ex Ilva”
La crisi tocca anche i 200 dipendenti dello stabilimento Acciaierie d’Italia a Racconigi: “Puglia e Liguria hanno già accordi, non paghiamo il conto per tutti”“Chiediamo alla Regione Piemonte di andare ai tavoli nazionali sul futuro dell’Ilva e di rivendicare una soluzione fino a un eventuale accordo di programma anche per Novi Ligure. Il migliore stabilimento non può pagare il conto per tutti”: lo ha detto il segretario generale della Cgil Piemonte, Giorgio Airaudo, partecipando alla manifestazione di Novi Ligure nella giornata di sciopero. All’ex Ilva della città alessandrina, con 600 dipendenti, è collegato lo stabilimento di Racconigi dell’azienda oggi ribattezzata Acciaierie d’Italia: conta 200 addetti. Altri tremila lavoratori sono nell’indotto, che si estende fino a Vercelli.
Airaudo ha invitato la Regione ad assumere un ruolo nella crisi, per evitare che il territorio piemontese faccia da “vittima sacrificale” nell’eventualità peggiore: “Dell’Ilva bisogna occuparsene. La Regione Puglia si occupa di Taranto e del suo futuro, la Regione Liguria con Toti ha l’accordo di programma che li mette al riparo anche se l’azienda dovesse fallire, come ha detto anche Bernabè”.
“Oggi in Piemonte - ha concluso il sindacalista - è stata una grande giornata di lotta che ci rincuora sulle scelte, c’è stata una grande partecipazione ai cortei. Siamo in grado di continuare. Meloni si abitui, può darsi che debba fare i conti con più di due scioperi all’anno”.
Redazione
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