"Alpini in Russia per garantire la nostra libertà": polemica per le parole di Cirio
Alberto Deambrogio, segretario regionale di Rifondazione Comunista: "Revisionismo storico, fu una guerra di invasione""In un recente passaggio televisivo al TG3 del Piemonte il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio ha avuto modo di sostenere che gli alpini morti nella campagna di Russia, durante il secondo conflitto mondiale, rappresentano un sacrificio fatto per garantire la nostra libertà". Lo scrive in una nota Alberto Deambrogio, segretario regionale di Rifondazione Comunista.
”È del tutto evidente - dice Deambrogio - che non vale la pena di consigliare al nostro presidente di sfogliare qualche manuale di storia del liceo, perché la sua è una operazione di voluto revisionismo storico, che si inserisce in un clima che dura da tempo e che è tutta tesa a rimodellare la memoria pubblica. Il fascismo che mandò centinaia di migliaia di alpini a morire in una guerra di invasione, spesso figli di una civiltà contadina, scompare del tutto. La libertà che Cirio cita davvero a sproposito è quella garantita da chi ha combattuto il nazifascismo, magari ritornando trasformato, come nel caso di Nuto Revelli, dalla disastrosa e vergognosa campagna di Russia. Una vicenda, quest'ultima che rivelò a molti il volto insopportabile e ignobile del regime mussoliniano".
"Il presidente Cirio - conclude Deambrogio - non ha fatto certo un buon servizio all'adunata degli Alpini che si terrà a Biella. In ogni caso deve sapere che la lotta contro il fascismo, la sua cultura, le basi economico sociali che lo rendono di nuovo possibile oggi, è e sarà un impegno decisivo per noi. Facciamo appello a ogni antifascista piemontese, agli storici, agli insegnanti, affinché facciano sentire dappertutto la loro voce critica".
Redazione

Alberto Cirio - Russia