Barriere architettoniche alla stazione di Savigliano, lavori nel 2023
La risposta dell'assessore regionale Marco Gabusi a Ivano Martinetti. Il consigliere pentastellato: "In questo modo ancora una volta si ignorano i diritti alla mobilità delle persone disabili"“Attualmente RFI prevede la cantierizzazione degli interventi nella stazione di Savigliano nel 2023 e credo che si debba essere trasparenti con le amministrazioni comunali nello spiegare che, come spesso accade per i lavori pubblici, in un cronoprogramma c’è qualcuno che arriva prima e qualcuno che arriva dopo”. Lo ha affermato l’assessore regionale ai Trasporti Marco Gabusi, rispondendo ieri, mercoledì 14 aprile, ad un’interrogazione presentata da Ivano Martinetti, consigliere del Movimento 5 Stelle, che aveva chiesto chiarimenti sulla questione dell’abbattimento delle barriere architettoniche nella stazione ferroviaria di Savigliano.
“Il consigliere Martinetti ha inquadrato bene il problema. - ha spiegato Gabusi - La stazione di Savigliano rientra nel vasto programma nazionale definito ‘500 stazioni’, che prevede l’innalzamento dei marciapiedi di circa 30 cm per consentire l’accesso al treno in autonomia anche agli utenti con mobilità ridotta, oltre all’installazione di ascensori per l’accesso ai binari. Tale programma, essendo nazionale, risulta totalmente a valere sulle risorse del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti e non è cofinanziato dagli Enti Locali e dalla Regione Piemonte. Parliamo perciò di un programma autonomo e indipendente dalle volontà complessive delle Regioni e degli Enti Locali”.
“In questo programma per il Piemonte rientrano 48 stazioni. - ha detto ancora l’assessore - È evidente che una tale mole di lavoro porta con sé un po’ di ritardo in questo periodo di emergenza sanitaria. Non vi sono dubbi che tutti gli interventi nelle stazioni sono importanti e che il Comune di Savigliano ha fatto bene a chiedere di procedere tempestivamente, ma è anche vero che non si può fermare un altro lavoro per fare andare avanti questo, data anche la complessità della capacità progettuale e aggiudicatrice dei lavori da RFI. Non si tratta perciò di mancata volontà da parte di RFI o di scarsa attenzione, ma di una mole di lavoro davvero ampia rispetto alle 48 stazioni in Piemonte. Quindi, la Regione, pur interfacciandosi con RFI per molte altre problematiche, su questa materia può incidere poco. RFI si è perciò data un cronoprogramma che prevede l’intervento a Savigliano nel 2023”.
Una risposta, quella di Gabusi, che non ha soddisfatto Martinetti. Il consigliere regionale pentastellato ha commentato in un comunicato stampa diffuso in serata: “L'intervento era inizialmente previsto per il 2019, era già slittato al 2020 ed ora si preannuncia un nuovo spostamento in avanti. Dalla Giunta, purtroppo, sono arrivate ben poche rassicurazioni. L'assessore infatti si è limitato a sottolineare le responsabilità di RFI in questa vicenda senza preannunciare azioni incisive da parte della Regione. In questo modo, ancora una volta, si ignorano i diritti alla mobilità delle persone disabili. Da parte nostra continueremo a tenere i riflettori accesi su questa vicenda finché i lavori possano finalmente essere avviati”.
a.d.
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