Sobrero (Lista Cirio): “Aumentano i contributi sui beni confiscati alla criminalità organizzata”
Il Consiglio regionale ha approvato i nuovi criteri per l’erogazione delle quote, da parte della Regione Piemonte, per le città assegnatarie di beni confiscati alle mafieApprovati questa mattina dal Consiglio regionale i nuovi criteri per i contributi che la Regione Piemonte eroga ai Comuni che gestiscono beni confiscati alla criminalità organizzata: passano dal 50% al 70%, e sono estesi al 90% per i comuni con popolazione inferiore ai 1500 abitanti , saranno richiedibili anche per le spese correnti di gestione e saranno ammissibili anche progetti presentati da Unioni di Comuni. Viene estesa la possibilità di ricevere contributi anche per beni il cui riutilizzo prevede finalità economiche, a patto che i proventi vengano utilizzati per finalità sociali. L’ammontare dei fondi disponibili passa da 740 mila euro a 1 milione e 200 mila euro.
“È un risultato importante per migliorare la situazione relativa ai beni confiscati che vengono gestiti da Enti locali nella nostra regione, ancora non all’altezza delle aspettative: ci eravamo impegnati, come Commissione Legalità, a dare risposte ai comuni; oggi le abbiamo date, particolarmente rapide. È fondamentale che la politica si dimostri unita e concorde nella questione della gestione dei beni confiscati alla criminalità organizzata e che i Comuni, in particolare quelli più piccoli, si vedono sostenuti nel loro impegno di gestirli dalla Regione Piemonte: è un segnale di unità e di decisione per tutti gli Enti locali che desiderano vedersi assegnato un bene e anche nei confronti di tutti i cittadini”, commenta Daniele Sobrero, consigliere regionale del Gruppo Lista Civica Cirio, presidente Piemonte Moderato e Liberale e componente della Commissione Legalità.
“In provincia di Cuneo i beni gestiti sono 9 su un totale regionale di 141. Il Piemonte risulta al settimo posto per numero di beni confiscati alla criminalità organizzata, ma al terz’ultimo posto per percentuale di beni riassegnati e riutilizzati, con una media del 24% a fronte di una media nazionale del 43%.Quello di oggi è un passo importante che prelude a un secondo passo altrettanto significativo: destinare questi beni a Enti del Terzo Settore opportunamente selezionati in modo che portino frutti per i Comuni e le Unioni del Comuni che li assegnano e per tutta la comunità”, conclude Sobrero.
c.s.

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