Ad Alba il “drive-in” della cocaina. Tre arresti dei carabinieri nel quartiere Mussotto
I tre albanesi avevano la loro base in una mansarda ed effettuavano gli scambi in auto. Una volta pagata la dose, i clienti si allontanavano senza dare sospettiNella serata di sabato 12 marzo scorso, i Carabinieri della Compagnia di Alba hanno tratto in arresto tre uomini, tutti cittadini albanesi di età comprese tra i 25 ed i 50 anni, monitorati da alcuni giorni poiché sospettati di avere messo in piedi una fiorente attività di spaccio, segnalata anche da diversi residenti nel vicinato.
Grazie ai servizi di osservazione effettuati dai militari, è stato possibile ricostruire che i tre uomini erano soliti invitare i propri clienti nelle immediate vicinanze dell’edifico ove in una mansarda avevano costituito la loro base ed effettuare gli scambi a bordo dell’autovettura di questi i quali, pagata la dose, si allontanavano senza destare sospetti. Monitorati per alcuni giorni gli scambi e controllati diversi clienti, tutti segnalati quali soggetti assuntori, i Carabinieri sono quindi intervenuti, fermando dapprima il soggetto più giovane, incaricato di effettuare le cessioni dello stupefacente e, poco dopo, a seguito della perquisizione eseguita all’interno della mansarda, gli altri due presenti nell’appartamento.
Alla vista dei Carabinieri questi ultimi hanno tentato inizialmente di barricarsi costringendo i militari ad accedere con la forza in casa, ove è stato scoperto un vero e proprio laboratorio per il taglio ed il confezionamento dello stupefacente. In particolare, sono stati rinvenuti e sottoposti a sequestro 5.300 euro in contanti ritenuti provento dell’attività di spaccio, numerose dosi di cocaina confezionate già pronte all’uso, telefoni cellulari e materiale per il confezionamento della droga.
A seguito della convalida dell’arresto, la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Asti ha disposto per tutti e tre l’accompagnamento in carcere con l’accusa di concorso in spaccio di sostanze stupefacenti, resistenza a pubblico ufficiale e favoreggiamento. All’esito degli accertamenti svolti dai militari albesi, è emerso inoltre che il più grande dei tre avesse diversi nominativi di copertura con i quali risultava essere già stato precedentemente denunciato per furti e rapine in altre zone del territorio nazionale, valsegli una condanna emessa dalTribunale di Ancona, che dovrà ora scontare presso il carcere di Asti.
Redazione
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