Chiesta la convalida del fermo per il rapinatore della gioielleria di Gallo Grinzane
Il 34enne albese Alessandro Modica è piantonato in ospedale a Cuneo. È l’unico superstite dell’assalto al negozio di Mario Roggero, che ha ucciso i due compliciLa Procura di Cuneo ha chiesto in mattinata la convalida del fermo del 34enne albese Alessandro Modica, che nel tardo pomeriggio di mercoledì 28 aprile ha preso parte alla tentata rapina della gioielleria Roggero, nella frazione Gallo di Grinzane Cavour.
L’uomo, pregiudicato per reati contro il patrimonio, è piantonato all’ospedale Santa Croce di Cuneo. Si tratta dell’unico superstite nell’azione criminale che ha coinvolto Andrea Spinelli, 45enne originario di Moncalieri e residente a Bra, e Giuseppe Mazzarino, 58enne catanese residente a Torino. I due malviventi, a loro volta entrambi pregiudicati, sono stati uccisi dai colpi sparati dal gioielliere 66enne Mario Roggero con la sua pistola regolarmente detenuta in negozio. Il terzo complice, pur ferito a una gamba, era riuscito a far perdere le sue tracce nell’immediato. Nella notte era stato rintracciato all’ospedale di Savigliano. A breve si attende il pronunciamento del gip sul prolungamento del fermo, dopodiché gli atti verranno trasmessi alla Procura di Asti che è competente per territorio.
Gli inquirenti hanno appurato che la pistola utilizzata dai banditi nella loro irruzione era finta ancorché priva del tappo rosso. I tre però erano armati anche di coltello e se ne sarebbero serviti per minacciare di morte la moglie e la figlia di Roggero, l’una colpita da un pugno e l’altra immobilizzata con fascette da elettricista, facendosi consegnare diversi preziosi. Al tentativo di appropriarsi anche dell’incasso il gioielliere, che si trovava in quel momento nel retrobottega, avrebbe reagito afferrando la pistola e facendo fuoco. Per questa vicenda ora è indagato con l’accusa di omicidio colposo ed eccesso di legittima difesa.
Resta da chiarire come abbia fatto Modica a dileguarsi a piedi dopo essere stato ferito, intorno alle 18,30, per poi ricomparire verso le 22,30 a Savigliano. C’è l’ipotesi che un possibile e ancora sconosciuto quarto complice, il “palo” della banda, possa averlo trasportato fino all’ospedale Santissima Annunziata. Il nosocomio saviglianese dista quasi 35 km dal luogo della tragica rapina e le condizioni in cui era stato ritrovato il ferito fanno dubitare che fosse in condizioni di guidare aggirando i posti di blocco.
Redazione
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