Pusher trasfertisti dall'Albania per spacciare cocaina nelle Langhe: la rete smantellata dai Carabinieri
La banda aveva basi tra Neive, Castagnito e Magliano Alfieri: a coordinare l'attività una coppia di coniugiUna nuova indagine per il contrasto alla diffusione delle sostanze stupefacenti è stata condotta dai Carabinieri della Compagnia di Alba, dopo le operazioni “Turnover” e “Restyling” rispettivamente del settembre 2023 e della primavera del 2024. Nelle mire degli investigatori un nuovo gruppo criminale di etnia albanese con basi nei territori di Neive, Castagnito e Magliano Alfieri: la banda era dedita in particolare allo spaccio di cocaina.
Le indagini hanno consentito di accertare che alcuni giovani albanesi, reclutati per le attività di spaccio nel paese d’origine e incensurati sul territorio italiano, venivano fatti arrivare con visto turistico e dimoravano nei territori di Magliano Alfieri e Mango: una volta terminato il loro periodo di “lavoro” ritornavano in Albania venendo sostituiti da altri giovani connazionali. Questa sorta di “turnover” era gestita in Italia da una coppia di coniugi albanesi domiciliati a Castagnito, in particolar modo dal marito quarantunenne, ritenuti concorrenti nell’attività delittuosa. Il monitoraggio dei giovani “trasfertisti” ha permesso di verificare numerosi contatti ed incontri soprattutto con l’albanese domiciliato in Castagnito: i diversi veicoli che il quarantunenne reperiva ai giovanissimi ha permesso di giungere al luogo dove erano nascosti 344 grammi circa di cocaina, contenuti in barattoli. D’intesa con l’Autorità Giudiziaria i militari hanno proceduto ad un ritardato sequestro dello stupefacente che ha permesso di monitorare il movimento del gruppo fino a giungere ad un secondo ritrovamento, nel medesimo posto, di 683 grammi circa di cocaina, questa volta sequestrati. Il successivo lavoro degli investigatori coordinati dalla Procura di Asti ha consentito di risalire all’albanese domiciliato a Castagnito.
Al termine delle indagini, iniziate ad ottobre 2023 e terminate a giugno 2024, valutate le risultanze fino a quel momento raccolte dalla Polizia Giudiziaria d’intesa con la predetta Procura, il Gip del Tribunale di Asti ha emesso tre ordinanze di custodia cautelare in carcere nei confronti di due giovani pusher, entrambi ventiduenni, e nei confronti del citato quarantunenne di Castagnito. Durante le esecuzioni sono state inoltre notificate le informazioni di garanzia all’indagato nei confronti della coniuge trentenne e di un suo cugino coetaneo residente a Prato. Uno dei due pusher è stato arrestato a Giussago (PV), dove si era trasferito, mentre l’altro è risultato irreperibile essendo verosimilmente in Albania. Durante le esecuzioni, oltre ai due già citati, è stato arrestato un diciannovenne albanese che dimorava nella stessa casa dove erano ospitati durante i mesi dell’indagine i due ventiduenn, essendo stato trovato in possesso di 4,4 grammi di cocaina oltre a denaro contante verosimilmente provento di spaccio. Denunciato anche un venticinquenne albanese domiciliato a Giussago per la detenzione di 22 grammi circa di marjuana.
Durante l’attività d’indagine è stato operato anche un arresto nell’aprile scorso nei confronti di un altro pusher albanese di 21 anni, non indagato nell’odierno procedimento penale, trovato in possesso di 148 dosi di cocaina per 93 grammi circa oltre a circa 11 mila euro verosimilmente provento di spaccio.
Redazione
NEIVE Cronaca