Restituiti i cristalli rubati a Dusseldorf nel 2000: erano stati recuperati ad Alba in un finto scambio
Nel luglio dello scorso anno erano finiti in manette due cittadini tedeschi. Avevano chiesto 200mila euro per la restituzione delle opere risalenti al XV-XVI secoloIl comandante dei carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale, il generale Roberto Riccardi, ha riconsegnato a Roma, nelle mani dell'ambasciatore tedesco Viktor Elbinh, sei vasi in pregiato cristallo rubati al Glasmuseum Hentrich del Kunstpalast di Dusseldorf, in Germania.
I cinque preziosi oggetti d’arte, risalenti al XV e al XVI secolo, erano stati recuperati dal Nucleo di Torino. L'indagine, coordinata dalla Procura di Asti, era iniziata nel luglio 2020 e aveva portato ad individuare i responsabili. In manette erano finiti due cittadini tedeschi, una donna di 63 anni e un uomo 67enne, quest’ultimo residente da tempo a Gorzegno dove era conosciuto con il soprannome de “l’avvocato” perché era solito presentarsi come un esperto di diritto. Erano entrati in possesso dei reperti sottratti l’8 febbraio del 2000 al museo tedesco. Il valore commerciale delle opere era assicurato per 700mila euro ma loro ne chiedevano 200mila per restituire il maltolto alla direzione del museo.
Dopo alcuni contatti epistolari e telefonici era stato proprio il sedicente “avvocato” a proporre uno scambio fra il denaro e le opere. A quel punto era scattata la trappola: nell’hotel del centro di Alba in cui avrebbe dovuto avvenire i carabinieri avevano preceduto il sospettato e lo avevano arrestato insieme alla sua complice, dimorante con lui in un cascinale di Dego in provincia di Savona. All’interno delle due grosse borse che l’uomo aveva portato con sé fin da casa c’era la refurtiva: una tazza, un boccale, una brocca e tre coppe.
Redazione
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