Deteneva e portava con sè armi illegali, denunciato
La perquisizione condotta dalla Divisione Pasi della Questura di Cuneo nei confronti di un cittadino italiano residente nel braidese. Sequestrati quattro fucili e dieci coltelliUn trentenne cittadino italiano residente in Comune del braidese è stato denunciato in stato di libertà per porto illegale di armi e oggetti atti ad offendere e detenzione di arma illegale da sparo. La denuncia è stata emessa dopo le perquisizioni condotte dalla Divisione Pasi della Questura di Cuneo: ad illustrare l’operazione in un incontro con la stampa, convocato stamattina presso la stessa Questura, sono stati Davide Balbi e Michele Terrana, rispettivamente dirigente e vicedirigente della Divisione.
All’uomo sono stati sequestrati in totale quattro fucili ad aria compressa e dieci coltelli. Si trattava nello specifico, per quanto riguarda i fucili, di armi importate dall’estero dal potenziale ben superiore al limite consentito per la libera vendita, che vengono quindi considerate come comuni armi da sparo (nello specifico le armi avevano un potenziale di circa 65 Joule, contro un limite di 7,5). I fucili non erano peraltro stati sottoposti alla punzonatura del Banco Nazionale di Prova prevista dalla normativa, ed erano quindi del tutto illegali. Per quanto riguarda i coltelli, l’uomo ne portava con sé alcuni anche quando si trovava fuori di casa, malgrado si trattasse di armi bianche di cui è vietato il porto al di fuori della propria abitazione. L’uomo, che vive con la famiglia ed è incensurato, era in ogni caso privo di qualunque porto d’armi.
“Noi conduciamo una costante attività di monitoraggio, ma con i mercati online è più difficile. Al di là di questo specifico caso, va comunicata alla cittadinanza l’importanza di verificare anche dopo l’acquisto, su questo tipo di oggetti (le armi ad aria compressa, ndr), se si tratti di prodotti legali e testati, di potenzialità inferiore a quella consentita, che quindi possono essere messi in libera vendita. Peraltro bisogna considerare che la normativa italiana è molto restrittiva, se un'arma è legale all'estero non è detto che lo sia anche qui”, hanno ricordato Balbi e Terrana a margine dell’incontro con la stampa.
a.d.
BRA Cronaca