La gatta rimane sola nella Rsa, dopo la morte della padrona: gli eredi rischiano un processo
Piccola, accudita con amore dal personale della struttura a Bra, è ora in affido. La Procura di Asti ha avviato un procedimento contro ignotiSi chiama Piccola, è una gatta tigrata che ha seguito la sua amica umana quando lei si è dovuta trasferire in una casa di riposo di Bra. Dopo la morte della padrona, però, non le è rimasto nessuno al mondo, come purtroppo spesso succede agli animali d’affezione di proprietà di anziani.
Per fortuna ad occuparsi di lei amorevolmente ha provveduto il personale della Rsa, finché non sono intervenute le guardie zoofile di Stop Animal Crimes che hanno allertato la magistratura. La Procura di Asti, territorialmente competente, ha convalidato il sequestro operato dalle guardie zoofile, disposto l’affidamento della gatta a persona idonea e avviato un procedimento penale al momento contro ignoti.
Secondo l’ordinamento giuridico, ricorda Stop Animal Crimes, alla morte del proprietario la responsabilità dell'animale da compagnia ricade sull’erede diretto che ne acquista la proprietà: gatti, cani e altri animali domestici sono considerati “beni mobili”. “Secondo la Corte di Cassazione - aggiungono le guardie zoofile - il reato di abbandono e maltrattamento animali si configura in tutte quelle condotte che incidono sulla sensibilità psico-fisica dell’animale, procurandogli dolore e afflizione, compresi comportamenti colposi di abbandono e incuria”.
Redazione
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