Oggi i funerali di “Davide” Jie Hu, il negoziante vittima di una ladra piromane
Emergono nuovi retroscena: l’autrice del furto si sarebbe allontanata incurante, con un carrello pieno di merce rubata. Tra i cinesi girava da giorni l’allertaSi terranno nella giornata di giovedì 28 i funerali di Jie Hu, il commerciante cinese di 35 anni rimasto ucciso nell’incendio del suo negozio a Monticello d’Alba, il 19 settembre scorso.
Jie Hu, classe 1987, in Italia da un quindicennio, era per tutti “Davide”, come oggi riportano i manifesti funebri. “Una persona molto gentile e un grande lavoratore: lui e la moglie erano apprezzati dalla comunità, anche se conducevano una vita riservata” ricorda Giacomo Badellino, sindaco del comune di Santa Vittoria d’Alba, dove il negoziante risiedeva insieme alla moglie Suyan. Nei primi giorni del Covid, quando i dpi erano pressoché introvabili, Davide aveva offerto un aiuto concreto a un paese che considerava ormai il suo: “Senza che facessimo nessuna richiesta, ci aveva subito donato mascherine in un momento difficile” racconta Badellino. Anche per questo l’amministrazione cittadina sarà presente in forma ufficiale alle esequie.
La cerimonia si terrà alle ore 14,30 presso il Giardino degli abbracci e del commiato dell’ospedale di Verduno. Alle 16 l’ultimo saluto nell’Ara Crematoria del cimitero di Bra: le ceneri del giovane padre di famiglia riposeranno nel cimitero di Santa Vittoria. Insieme alla moglie, Hu lascia il papà Shibao e la mamma Yuee, residenti in Cina, insieme ai tre figli Huiru, Junyi e Junhao - quindici anni il più grande, 12 e 6 gli altri - e a tre sorelle, Xiongfang, Fangmei e Shifang. La moglie è stata dimessa sabato scorso dall’ospedale di Verduno, dove era giunta intossicata dai fumi del rogo. Nessuna conseguenza invece per le dipendenti, presenti nell’Ipershop Express al momento della tragedia.
L’autopsia eseguita sul corpo della vittima, ritrovato intatto nei locali consumati dal fuoco, ha confermato che Hu è morto soffocato dalle esalazioni. Pare fosse rientrato con un estintore per cercare di domare le fiamme in attesa dei pompieri, forse perché credeva che qualcuno potesse essere rimasto intrappolato. Mentre il 35enne moriva Stanka Batashka, la ex bracciante bulgara responsabile dell’incendio, si sarebbe allontanata incurante con un carrello pieno di merce rubata. Sulle tracce della donna si erano già messi i carabinieri di Canelli: solo cinque giorni prima, infatti, la ladra piromane aveva adottato la stessa tecnica prendendo di mira un altro negozio, in un centro commerciale della cittadina astigiana. Solo per un caso fortuito nessuno c’era andato di mezzo, ma tra i commercianti cinesi girava da giorni un’allerta, corredata dai video delle telecamere di sorveglianza: “Fate attenzione a quella donna”. Ora si scopre che a inizio mese la 34enne, armata di pistola e col volto coperto, aveva fatto irruzione in una cascina di Cossano Belbo e costretto la padrona di casa a consegnarle alcune centinaia di euro.
Da venerdì scorso la Batashka è in carcere con varie accuse, la più grave delle quali è quella di morte in conseguenza di altro reato: è difesa dagli avvocati Renata Broda e Alessia Trinchero. La famiglia Hu ha delegato a rappresentare i propri interessi gli avvocati Ferruccio Calamari e Giulio Santinelli. Per consentire la prosecuzione dei rilievi l’autorità giudiziaria ha disposto il sequestro dell’intero stabile lungo la Statale 231, in cui aveva sede l’Ipershop Express insieme ad altre tre attività commerciali.
Andrea Cascioli
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