Abusi nella costruzione dei garage per le Terme, a processo il vicesindaco di Vinadio
Angelo Giverso, all’epoca al vertice dell’amministrazione comunale, è alla sbarra insieme a un imprenditore e a un tecnicoOmissione di atti d’ufficio, smaltimento illecito di rifiuti e violazione dei vincoli paesaggistici: sono i reati contestati, a vario titolo, all’attuale vicesindaco ed ex sindaco di Vinadio Angelo Giverso e a due coimputati, l’allora responsabile tecnico del comune Anna Bertola e l’imprenditore edile Nicola Degioanni.
La vicenda riguarda la realizzazione di venti garage pubblici ai Bagni di Vinadio, parte di un più ampio progetto di rilancio delle storiche terme che l’amministrazione comunale aveva sostenuto fin dal 2015. A inguaiare l’ex primo cittadino è un ordine di servizio del febbraio 2021, col quale si dava mandato all’impresa incaricata dei lavori, la Alpi Costruzioni di Degioanni, di riutilizzare i 2.800 metri cubi di terre da scavo rimossi durante la realizzazione delle autorimesse.
Pietre utilizzate per costruire una pista che costeggiava il rio Ischiator e colmare il dislivello con il corso d’acqua. Da un sopralluogo dei carabinieri di Demonte era scaturita la segnalazione al nucleo investigativo dei forestali, per un sospetto smaltimento illecito. Il capitano Claudia Matera, allora comandante del Nipaaf, ha ricostruito l’esito degli accertamenti in tribunale: “C’erano vincoli paesaggistici inerenti il bosco e la realizzazione di opere a meno di 150 metri dai due corsi d’acqua presenti, in più l’incidenza delle opere all’interno di un’area protetta Zps”.
Un’ulteriore contestazione riguarda la presenza di sostanze pericolose nei detriti: “Da progetto - ha ricordato il capitano Matera - le rocce da scavo dovevano essere riutilizzate come sottoprodotti: dovevano servire per la costruzione di due parcheggi pubblici nei pressi del cimitero e in un’altra località”. Era stato riscontrato però un superamento dei livelli consentiti di zinco e arsenico: “Ciò avrebbe fatto sì che quelle terre non potessero essere utilizzate e dovessero essere considerate rifiuti: quindi teoricamente andavano smaltite”. L’amministrazione comunale, secondo i forestali, era a conoscenza del fatto perché aveva già commissionato ulteriori analisi. Nella documentazione dell’Arpa ci sarebbe traccia di questo: “Un funzionario dell’Arpa comunicava anche di aver sentito personalmente il tecnico comunale, spiegando quali sarebbero stati gli step successivi da seguire”.
La difesa di Giverso e dell’architetto Bertola è rappresentata dall’avvocato Francesco Dal Piaz, quella dell’imprenditore Degioanni dagli avvocati Stefano Campanello ed Enrico Collidà. Il prossimo 5 novembre verrà ascoltato il tecnico dell’Arpa che seguì la pratica, un ulteriore rinvio al 3 dicembre è previsto per il completamento dell’istruttoria dibattimentale.
Andrea Cascioli

ambiente - parcheggio - Bagni di Vinadio - Vinadio - terme - Sindaco - Cronaca - processo - Anna Bertola - Angelo Giverso - Nicola Degioanni