Ai domiciliari per rapina, aveva in casa 10 mila euro di cocaina e marijuana
Il 25enne, che viveva al Donatello a casa dei genitori, è stato trasferito al Cerialdo. Fermato anche un albanese che gli faceva da 'cavallino'“Perché un abbraccio è come guardarsi dentro” cantavano i Tiromancino nel loro singolo uscito nel 2018. Prendendo per buono il passaggio di ‘Noi Casomai’ bisognerebbe aggiungere che oltre all’introspezione, quando si cingono le braccia attorno al collo di un’amico, è bene guardarsi intorno, specie se questi è un pregiudicato ai domiciliari che ha in casa un quantitativo di droga tale da rifornire mezza città.
È stata proprio un’eccessiva dimostrazione di affetto in strada tra due uomini, C.I., 25 anni, italiano, e Z.I., 33 anni, albanese, ad insospettire gli agenti di pattuglia su un’auto civetta nelle vie del quartiere Donatello. Di qui è maturata la decisione dei poliziotti di seguire l’auto allontanatasi con a bordo lo schipetaro. Sulla vettura anche due over trenta italiani. Il terzetto si è allontanato nel parcheggio di un centro commerciale in via Cascina Colombaro, dov’è scattata la perquisizione. Uno dei due passeggeri è stato trovato in possesso di una dose di cocaina appena acquistata dallo straniero, già noto alle forze dell'ordine.
Gli uomini della Squadra Mobile non ci hanno messo molto a capire che il classe ‘86 era, come si dice nell’ambiente, il ‘cavallino’ dell’uomo incontrato poco prima al Donatello. Alla luce di quanto intuito è stata disposta una perquisizione domiciliare nell’appartamento di quest’ultimo, in un palazzo della zona. In un cassetto della sua camera da letto (il ragazzo vive con i genitori, risultati estranei ad ogni addebito) sono stati rinvenuti 60 grammi di cocaina di alta qualità, in parte suddivisa in dosi, e 350 grammi di marijuana, anch’essa parzialmente confezionata. Oltre allo stupefacente e a materiale per il confezionamento, i poliziotti hanno trovato 1.670 euro in contanti, di cui il 25enne non ha saputo giustificare la provenienza. La droga, dal valore stimato di circa 10 mila euro, è stata sequestrata.
Il colmo è che C.I., di origine campana, si trovava già agli arresti domiciliari per scontare una rapina commessa ai danni di un esercizio commerciale. Di qui la decisione del giudice di disporre il trasferimento al carcere di Cerialdo, mentre per l’albanese è stato deciso l’obbligo di presentazione all’Autorità Giudiziaria. Dovranno rispondere, con le rispettive responsabilità, dell’accusa di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti. I due acquirenti sono stati segnalati come consumatori.
L’ispettore Capo Mariella Faraco, ha commentato: “L’operazione è frutto della particolare attenzione che stiamo dedicando al contrasto del fenomeno dello spaccio di droga. Un reato che crea particolare allarme sociale in quanto spesso gli acquirenti sono ragazzi molto giovani”.
Samuele Mattio
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