Argentera dice addio a Matteo Giavelli, lo “spallone” divenuto cavaliere
“Tuninet” aveva 97 anni. Contrabbandiere in gioventù, memoria storica della borgata Ferrere, è stato messo comunale per 32 anni“Con Matteo Giavelli se ne va un pezzo di storia del nostro paese” dice il sindaco di Argentera Monica Ciaburro, ricordando l’ex messo e consigliere comunale venuto a mancare a 97 anni.
“Tuninet”, com’era conosciuto, era nato nel 1927 a Ferrere, una borgata spopolatasi nel secondo dopoguerra che è rimasta tra gli angoli più straordinari e panoramici della valle Stura. Fu proprio Giavelli, sul finire degli anni Cinquanta, ad adoperarsi perché la frazione venisse raggiunta dalla rete telefonica. Da ragazzo aveva vissuto la miseria e la guerra, dandosi anche al contrabbando con la vicina Francia per sbarcare il lunario: la prima volta a 16 anni, ricorderà in un’intervista a La Stampa, barattando un sacco di patate con 20 chili di sale, attraverso il colle di Puriac. I finanzieri gli intimarono l’alt e spararono, il giovane “Tuninet” se la cavò con un buco nei calzoni.
Dopo il matrimonio con Irma nel 1959 sarebbe arrivato il posto fisso in municipio, come messo comunale, e tre figli, Arnaldo (ex sindaco del paese), Mariangela e Chiara. Un “cursus honorum” coronato, dopo 32 anni di lavoro in Comune, con la nomina a cavaliere della Repubblica. “Matteo - ricorda Ciaburro - era fatto di quella tempra rara ai giorni nostri. Ha attraversato con coraggio e certo non poca sofferenza, gli anni bui della guerra ma ha anche vissuto in prima persona il periodo della rinascita economica italiana”.
Redazione
ARGENTERA morto - Argentera - Cronaca - ferrere - Matteo Giavelli