Arrestato l’autore del tentativo di rapina in villa a San Lorenzo di Peveragno, era un amico del proprietario
Prima di andare a casa dell’uomo, dove ha legato e minacciato sua moglie, era alla bocciofila di Boves insieme a luiL’autore del tentativo di rapina accaduto a San Lorenzo di Peveragno nella notte tra martedì 18 e mercoledì 19 febbraio è stato arrestato dai Carabinieri.
Come sospettato dagli inquirenti si tratta di un uomo che conosceva le abitudini della famiglia residente nella frazione e sapeva che in casa c’era una donna sola. Dopo averle raccontato che il marito era stato coinvolto in un grave incidente stradale il bandito si era travisato e l’aveva minacciata con un coltello, per poi legarla in un bugigattolo dell’abitazione. “Dimmi dove tuo marito tiene i soldi o finisce male”, aveva detto con tono minaccioso, per poi allontanarsi, dopo aver rovistato nei cassetti, senza portare via nulla.
Le indagini dei Carabinieri della Compagnia di Cuneo e della Stazione di Peveragno, come detto, si sono immediatamente concentrate sul giro di conoscenze della coppia grazie ai dettagli emersi nella fase immediatamente successiva al tentativo di rapina. Il responsabile è stato individuato in T.G., un pensionato settantenne che prima di calarsi il passamontagna e brandire un coltello era alla bocciofila di Boves con il marito della vittima.
La sera del fatto il genero della donna aveva visto un uomo, di cui ha fornito la descrizione ai militari, allontanarsi frettolosamente dall’abitazione della suocera a bordo di una mercedes, di cui è riuscito a ricordare parte della targa.
Gli indizi hanno portato a T.G., che i Carabinieri hanno rintracciato la notte stessa nella sua abitazione di Boves. L’uomo aveva una ferita alla mano, dettaglio riferito dalla donna oggetto di rapina e sequestro. Dopo un vano tentativo di respingimento delle accuse, l’uomo è capitolato nell’interrogatorio di garanzia, ammettendo le proprie responsabilità e giustificando il gesto con il disperato bisogno di denaro.
Il 70enne è stato trasferito in carcere a Cuneo, mentre in una fase successiva il giudice ha deciso per gli arresti domiciliari. Resterà tra le mura di casa fino al processo nel quale dovrà difendersi dalle accuse di sequestro di persona e tentata rapina.
s.m.
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