Assolto un giovane accusato di aver aggredito e rapinato un coetaneo a Cuneo
L’imputato, un tunisino residente a Chiusa Pesio, era stato denunciato dopo il pestaggio di un 23enne nella discoteca Colibrì di Madonna dell’OlmoAveva denunciato di essere stato aggredito da una gang di giovani in discoteca, dopo qualche parola di troppo davanti al supermercato Carrefour di corso IV Novembre a Cuneo.
Il ragazzo che aveva accusato, però, è stato ritenuto estraneo a entrambi gli addebiti mossi, la rapina e le lesioni, per i quali è stato assolto dal giudice Elisabetta Meinardi. W.B.S., un giovane di origini tunisine residente a Chiusa Pesio, era finito a processo dopo la denuncia di un 23enne rumeno di Mondovì. Secondo la vittima del pestaggio, era lui il giovane alto e con un cappellino rosso che lo aveva affrontato di fronte al supermercato e poi malmenato al Colibrì di Madonna dell’Olmo, nella stessa sera: motivo dell’alterco, ha spiegato, i precedenti screzi tra W.B.S. e un amico del 23enne, che sarebbe stato colpito con uno schiaffo giorni prima. “Io mi sono rivolto a questa persona chiedendogli di smetterla, ma lui ha iniziato a porsi in modo aggressivo e mi ha afferrato gli occhiali, in segno di sfida. Non volevo problemi, quindi sono rientrato nel supermercato per chiedere alla cassiera di chiamare i carabinieri” ha raccontato il giovane rumeno.
Più tardi, però, i due si sarebbero incrociati di nuovo nel locale notturno. Qui il 23enne era stato aggredito con calci e pugni e derubato del portafoglio: “Gli aggressori erano una decina. Il giorno dopo quello col cappellino rosso mi ha contattato su Instagram e telefonato, perché aveva saputo che ero andato in ospedale e volevo denunciare. Ci teneva a dirmi che non aveva fatto niente, ma non penso che quello sia il modo in cui si comporterebbe una persona estranea a quanto accaduto”.
L’imputato, gravato da precedenti di polizia, ha ammesso il litigio di fronte al Carrefour ma ha negato di essere andato oltre alle parole: “Non volevo farmi mancare di rispetto da uno che neanche conoscevo e che mi urlava insulti davanti agli altri”. Dopo una serata in giro per locali, ha detto, avrebbe rivisto il rumeno solo mentre veniva portato via dalla discoteca in barella: “Noi eravamo appena arrivati, una volta entrati mi hanno riferito che il ragazzo aveva litigato con un mio amico. Era ubriaco e si erano picchiati, poi ho visto lui venire portato via dal 118 e il mio amico, sporco di sangue, mi ha confermato i fatti”.
La pubblica accusa rappresentata dal pm Annamaria Clemente aveva chiesto la condanna per entrambi i capi d’imputazione. L’avvocato Paolo Dotta, difensore dell’accusato, ha domandato invece l’assoluzione precisando che la parte offesa “non ha avuto la percezione di aver subito una rapina”.
a.c
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