Borgo San Dalmazzo, condannati per taccheggio tre giovani albanesi
Si erano allontanati dall’OVS senza essere fermati dal personale: ‘Siamo tutte donne, non affrontiamo da sole chi ruba in negozio’Si è chiuso con tre condanne il processo per un furto risalente al gennaio 2018 che vedeva imputati tre giovani albanesi, K.Q., X.E. e un terzo complice, fermati a Borgo San Dalmazzo con un giubbotto di pelle e un paio di jeans da uomo sottratti dal locale punto vendita OVS.
I tre erano stati sorpresi quasi subito dai carabinieri, allertati dalla titolare dell’OVS che si era accorta del furto ma aveva preferito lasciare allontanare i ragazzi e segnalare la loro auto alle forze dell’ordine: “È la nostra prassi in queste situazioni. Dato che in negozio siamo tutte donne, preferiamo non affrontare da sole i taccheggiatori” aveva poi spiegato davanti al giudice.
I militari avevano rintracciato il fuoristrada rosso descritto dalla donna nel parcheggio del Penny Market, a poche decine di metri di distanza. A bordo del veicolo, intestato al padre di K.Q., c’era solo uno dei tre, con la refurtiva. Gli altri, X.E. e lo stesso K.Q., si trovavano invece all’interno del negozio Scarpe&Scarpe.
L’imputazione di furto aggravato in concorso era stata formulata per tutti e tre sebbene il difensore di X.E., l’avvocato Giulio Magliano, abbia rilevato che “nessuno lo ha visto concorrere con gli altri ragazzi a togliere le placche antitaccheggio e non è stato trovato nulla in suo possesso”. Sebbene X.E. fosse presente con gli altri in negozio, “non è assolutamente detto che abbia commesso un reato”.
Il giudice tuttavia lo ha condannato a due mesi e 120 euro di multa, contro i 9 mesi chiesti dall’accusa. Gli altri complici avevano già optato per il patteggiamento e la messa alla prova, risarcendo inoltre il danno che ammontava a poche decine di euro.
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