Calci e pugni davanti al tribunale, arriva la condanna per rissa
Nel diverbio tra maghrebini e sudamericani vennero colpiti anche alcuni agenti e danneggiata unâauto in sosta. Solo uno dei giovani coinvolti ha scelto il dibattimentoĂ finito con una condanna a dodici mesi di reclusione per rissa e resistenza il processo al quarto dei giovani coinvolti in una violenta lite sotto i portici di piazza Galimberti, nel maggio di due anni fa. I protagonisti della vicenda, due giovani di origine sudamericana e due nordafricani, erano stati denunciati. Tre di loro hanno giĂ definito la propria posizione, uno ha scelto di andare a dibattimento.
O.A., cittadino marocchino, è stato ritenuto responsabile di due dei capi dâimputazione contestati. Per il terzo, il reato di danneggiamento, è stato dichiarato non doversi procedere a seguito del ritiro della querela. A presentarla era stato il proprietario di unâauto lasciata in sosta in prossimitĂ del tribunale, dove i ragazzi si erano azzuffati: âA bordo câera un papĂ che stava aspettando lâarrivo della figlia: si lamentava del fatto che fosse unâauto nuovaâ ha ricordato uno dei due passanti che avevano assistito allâintera scena.
âPochi minuti prima câera stato un intervento ai giardini Fresia, dove giĂ erano stati segnalati schiamazzi da parte di alcuni giovani: i soggetti erano stati identificatiâ ha riferito invece uno degli agenti intervenuti. Il poliziotto ha spiegato di essere stato colpito piĂš volte al busto, alle gambe e su una spalla, pur senza riportare lesioni. Solo con lâarrivo di altri equipaggi i quattro si erano calmati, dopo diversi minuti: âLa colluttazione era piuttosto violenta e ci siamo frapposti, ma i giovani non hanno desistito in alcun modoâ.
Un giovane con la maglietta bianca, preso a calci e pugni dopo essere finito a terra, era stato identificato con lâattuale imputato. Per lui il pubblico ministero Anna Maria Clemente ha chiesto la condanna, sulla base delle testimonianze assunte: âĂ stato necessario lâintervento di due volanti per sedare la rissa, peraltro con molte difficoltĂ . Tutti e quattro vi hanno preso parte con strattoni, calci e pugniâ. Opposta lâinterpretazione della difesa, con lâavvocato Valentina Papetti che si è soffermata sulla testimonianza del proprietario dellâauto: âĂ lâunico testimone oculare che abbia visto la dinamica degli eventi dallâinizio e ha dichiarato che uno dei marocchini presenti era rimasto in disparte. Lo conferma anche uno degli agentiâ. O.A., secondo il legale, âè stato coinvolto perchĂŠ qualcuno ha cercato di aggredirlo e lui si è difeso, ma il suo obiettivo non era colpire gli agentiâ.
Il giudice Emanuela Dufour ha concesso allâimputato il beneficio della sospensione condizionale della pena.
a.c.

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