Cani senza guinzaglio in un’area protetta, la multa diventa un caso ‘social’
In un post le accuse al guardaparco di “poca professionalità”, con tanto di gragnola di insulti. Le Aree Protette annunciano approfondimenti“È circolato in questi ultimi giorni sul web il racconto della disavventura di due sciatori alpinisti che sono incappati – all’interno di un’area protetta in cui i cani possono essere condotti solo al guinzaglio e su determinati percorsi – in un guardaparco il quale, rilevando che i due animali al seguito si muovevano in assoluta libertà e al di fuori degli itinerari consentiti, ha contestato e verbalizzato l’illecito”.
Il social media manager delle Aree Protette Alpi Marittime ricostruisce così la vicenda che ha avuto un risalto su Facebook in seguito alla condivisione di un post effettuato da uno dei due scialpinisti multati. Nello scritto lo sportivo ha accusato la guardia di “poca professionalità” in quanto dopo aver fatto la multa avrebbe suggerito ai due di passare da un’altra parte, pur perseverando nella trasgressione. Come spesso accade sui social network sotto alla condivisione del filmato sono apparsi commenti di vario genere, tra i quali un buon numero di insulti indirizzati al guardaparco e all’Ente di appartenenza. A tal proposito le Aree Protette delle Alpi Marittime hanno fatto sapere che “si riservano di effettuare le dovute verifiche” e “di interessare, se il caso, la Procura della Repubblica”.
Nella nota l’ente parco ha anche voluto replicare alla ricostruzione fatta dal trasgressore. “Il guardaparco ha risposto a chi gli faceva notare che se fossero andati da un’altra parte non sarebbero stati ‘beccati’ e che se lui era lì e non poteva verificare che cosa stesse succedendo altrove. Facendo intendere che – qualora i due avessero deciso di scendere e risalire per l’altro itinerario al fine di eludere il controllo – non si poteva escludere che ci sarebbe stato un secondo contatto, con conseguenze del caso”.
“L’area di Palanfrè è tra le più ricche di fagiani di monte - prosegue la nota -, animali che soprattutto in inverno patiscono molto la presenza dell’uomo e quella dei cani. Per questo le Aree Protette delle Alpi Marittime lanceranno nel prossimo periodo una campagna di informazione nella quale si richiederà agli sciatori un atto di responsabilità, non solo nella zona in questione, attraverso scelte di autolimitazione”.
“Per quanto riguarda i cani - conclude lo scritto - esistono norme nazionali e locali che impongono di utilizzare sempre e comunque il guinzaglio, anche al di fuori di un’area protetta. La differenza tra dentro e fuori sta nel fatto che in un Parco capita con una certa frequenza di incontrare qualcuno (una guardia) che applica la legge, altrove l’evento è molto più raro. Ma se vi capitasse mai di incrociare un carabiniere forestale in servizio, attenzione: non c’è scusa che tenga, che voi siate in un parco o fuori”.
Redazione
CUNEO Alpi Marittime - Aree Protette