Caporalato a Caraglio, scarcerati l’ad di Europoll e un dipendente

Escono dal carcere l’amministratore delegato della Europoll di Caraglio e un suo dipendente che lo scorso 7 dicembre erano finiti in manette, nell’ambito di un’inchiesta per caporalato condotta dalla Procura di Cuneo.

 

Il Tribunale del Riesame di Torino ha accolto le richieste presentate dai legali di tre indagati, l’imprenditore Roberto Costamagna e i suoi collaboratori Marian Catalin Taga (36 anni, romeno) e Seydou Konate (47 anni, ivoriano), residenti a Caraglio. Per Costamagna e Taga, in cella a Cerialdo per sedici giorni, sono stati disposti gli arresti domiciliari. Revocata anche la misura cautelare disposta in precedenza a carico dell’ivoriano. Nell’indagine, portata avanti dalla Squadra Mobile della Questura di Cuneo, sono coinvolti altri due dipendenti, tuttora ai domiciliari.

 

L’avvocato Marco Ivaldi, che assiste Costamagna e i coindagati oggetto dei provvedimenti, commenta: “Siamo moderatamente soddisfatti perché il Tribunale del riesame, senza voler incidere sulle indagini in corso, ha accertato che non era necessario il carcere. L'annullamento dell'ordinanza di Konate mette in evidenza che non vi erano elementi per la misura cautelare nei suoi confronti”. Ora si attendono i prossimi sviluppi giudiziari della vicenda: “Siamo lieti del prossimo incidente probatorio, - aggiunge il legale - in cui il giudice ha stabilito si potranno però sentire solo le presunte persone offese e non i testimoni da noi indicati, perché siamo convinti che si dissolverà ogni nebbia”.

 

Le ipotesi di reato per cui si procede sono l’intermediazione illecita e lo sfruttamento della manodopera, ovvero le fattispecie previste dalla legge contro il caporalato varata nel 2016. La caragliese Europoll, con sede in via Divisione Cuneense 6, è da oltre settant’anni una storica realtà dell’allevamento avicolo in provincia, attiva anche in altre regioni del Nord e del Centro Italia.

a.c.