Caso Nada Cella, agli atti un’intervista di Soracco: “Cecere a Cuneo? Forse fu una fuga”
Il servizio della trasmissione Far West di Rai 3 è stato acquisito nel processo sul delitto di Chiavari, che vede il commercialista imputato insieme alla ex maestraGli investigatori hanno deciso di acquisire l’intervista rilasciata da Marco Soracco, il commercialista datore di lavoro di Nada Cella, all’inviata della trasmissione di Rai 3 Far West.
“Qualche volta l’avevo vista per strada, era la fidanzata di una persona che conoscevo” aveva detto Soracco nel servizio, andato in onda a febbraio, riferendosi alla coimputata Annalucia Cecere. La donna, trasferitasi pochi mesi dopo il delitto di via Marsala (oggi vive tra Cuneo e Boves con la famiglia), all’epoca risiedeva a Chiavari (Genova) a poche decine di metri dal luogo di lavoro e di residenza di Soracco. Qui, la mattina del 6 maggio 1996, la 24enne Nada Cella fu ritrovata agonizzante in un lago di sangue, sul pavimento dello studio in cui lavorava.
Ad allertare i soccorsi fu proprio il principale, appena sceso dalla sua abitazione al piano di sopra. Oggi Soracco è accusato di favoreggiamento, mentre Cecere deve rispondere di omicidio: secondo l’accusa, avrebbe ucciso Nada Cella perché la considerava un ostacolo a una possibile relazione con il commercialista. Lo proverebbe anche una telefonata che Soracco aveva ricevuto pochi giorni dopo la morte della segretaria, da una donna che si qualificava come “Anna” e che affermava di non avere alcun interesse sentimentale per lui.
“Probabilmente un paio di telefonate, in cui si lamentava più che altro del fidanzato o ex fidanzato” risponde Soracco alla giornalista che gli domanda del motivo per cui sua madre avrebbe chiesto alla segretaria di non passare più le chiamate di quella donna. Si parla anche delle visite che Cecere avrebbe fatto allo studio: “Ho letto che era venuta una volta in cui io non c’ero, quindi aveva aperto Nada. Cosa ci fosse tra le due io non l’ho mai saputo”.
Annalucia Cecere, oggi 57enne, all’epoca lavorava come addetta alle pulizie in uno studio dentistico di Santa Margherita Ligure. Nel 1996 fu oggetto di una perquisizione dei carabinieri, che rinvenirono in casa sua cinque bottoni ritenuti compatibili con quello trovato sotto il corpo della vittima: le indagini su di lei non proseguirono. Non è chiaro nemmeno se il suo alibi per quella mattina sia mai stato verificato, dal momento che i fascicoli della ex procura di Chiavari sono poi andati persi in un allagamento. Lo stesso anno, Cecere si traferì a Cuneo: diplomata alle magistrali, per qualche tempo ha insegnato in alcune scuole elementari della provincia. A Soracco l’inviata di Far West ha chiesto se ritenga la decisione dell’“amica” di lasciare Chiavari una sorta di fuga: “Probabilmente sì”, la risposta.
I testimoni nell’ultima udienza hanno confermato in aula di avere visto Soracco e Cecere insieme: a ballare e a un pranzo organizzato dalla scuola di ballo. Per questa ultima circostanza, il commercialista ha rilasciato spontanee dichiarazioni, dicendo che quel giorno era con una sua amica e non con Cecere. La madre di Soracco, la 93enne Marisa Bacchioni, è stata accusata con il figlio: si è accertata tuttavia la sua incapacità di stare in giudizio, motivo per cui la sua posizione è stata stralciata. Il processo riprenderà il 3 aprile.
Redazione

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