Crediti fiscali indebiti al Cuneo Calcio, la prescrizione salva Lamanna
Assolto per non aver commesso il fatto l’ex ad Oscar Becchio. Nel processo per bancarotta, intanto, solo l’ex direttore generale Sivieri andrà a dibattimentoOscar Becchio assolto per non aver commesso il fatto, Roberto Lamanna “salvato” dall’avvenuta prescrizione del reato. Si chiude con un nulla di fatto l’inchiesta della Procura per frode fiscale che aveva portato all’incriminazione dell’ex amministratore delegato del Cuneo 1905.
A Becchio si contestava l’indebito “storno” di 53mila euro dal bilancio del 2018. Soldi che la società avrebbe dovuto versare all’erario e rispetto ai quali venne presentata una richiesta di crediti fiscali per “ricerca e sviluppo”. La richiesta, a quanto pare, era connessa al fantomatico progetto di costruzione del nuovo stadio che i tecnici della Res on Network avrebbero presentato al Consiglio comunale. Un autentico bluff, tant’è che gli avvenieristici rendering dell’impianto, con tanto di sistemi di riconoscimento della retina e turbine idroelettriche nello Stura, erano in realtà copiati da un progetto presentato nel 2013 in Romania.
In tribunale Becchio, assistito dall’avvocato Michela Giraudo, si era giustificato affermando di non aver saputo nulla dell’intera operazione: “Risultavo amministratore unico del Cuneo Calcio, ma da quando era diventato proprietario Lamanna non operavo più. Venni a conoscenza della richiesta di crediti fiscali quando il revisore contabile me ne parlò, in ottobre. Da subito mi ero opposto”. Dopo il fallimento della società, il curatore Maurizio Pezzoli avrebbe discusso della compensazione “mal fatta” con l’Agenzia delle Entrate, evidenziando anche altri indici di difficoltà finanziarie: “La società rateizzava costantemente, arrancava già da cinque o sei anni” ha dichiarato in aula il commercialista cuneese.
All’esito dell’istruttoria è stato lo stesso titolare dell’inchiesta, il sostituto procuratore Pier Attilio Stea, a chiedere al giudice un pronunciamento assolutorio: “Becchio ha detto di essere intervenuto solo per regolarizzare la posizione nel mese di luglio, quando in effetti i contributi Inps vengono compensati per una trentina di migliaia di euro. La cosa strana è che abbia aspettato l’udienza dibattimentale per difendersi nel merito”. L’avvocato Michela Giraudo, difensore dell’ex dirigente biancorosso, ha affermato: “Becchio non ha mentito e le sue affermazioni sono suffragate anche dai testimoni, nonché dalla documentazione prodotta. Alle spalle di tutto probabilmente c’era Lamanna, comunque non l’amministratore delegato”. L’assoluzione per non aver commesso il fatto, sancita dal giudice Giovanni Mocci, chiude le porte anche a un’eventuale nuova indagine nei confronti dell’ex patron del Cuneo Calcio. I reati infatti si sono prescritti nel giugno del 2022.
Ad andare avanti nel frattempo è l’indagine per la bancarotta del club cittadino. Lamanna e Becchio sono chiamati in causa insieme all’ex presidente Marco Rosso e all’allora direttore generale Simone Baldassarre Sivieri. Da quanto si apprende, solo quest’ultimo avrebbe scelto di andare a dibattimento. Le difese dei coimputati hanno invece optato per i riti alternativi: Becchio chiederà un patteggiamento, Rosso l’abbreviato condizionato e Lamanna l’abbreviato semplice. Per loro l’udienza davanti al gip Sabrina Nocente è in calendario il prossimo 29 settembre.
Andrea Cascioli
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