Cuneo, a processo per una dose mortale di crack
Gli episodi risalgono al novembre del 2023, quando un tossicodipendente venne trovato morto in piazza Boves. Dall’analisi del cellulare è scaturita l’accusaIl 13 gennaio 2025 è andata in scena la prima udienza relativa all’accusa di spaccio per L.T., che ruota attorno alla morte di un tossicodipendente cuneese nella sua abitazione in piazza Boves.
L’uomo venne trovato senza vita il 21 novembre 2023. Dall’analisi del cellulare del defunto la Polizia ha poi ricostruito i contatti degli ultimi giorni di vita, compresi quelli con L.T., cittadino senegalese noto alle forze dell’ordine, identificato come presunto fornitore di droga. L’assistente capo coordinatore Andrea Chiamba ha riferito in tribunale in merito all’analisi forense del cellulare: “C’erano due contatti riferibili a L.T., riconosciuto dalla foto del profilo Whatsapp perché già noto per altri procedimenti” ha spiegato. Tra questi, ha aggiunto il poliziotto, “messaggi espliciti con richieste di sostanze stupefacenti: ‘ho 100’, ‘portameli subito’, ‘fammi un regalo’. Un gergo in uso tra i tossicodipendenti”.
Gli ultimi contatti risalgono al 19 novembre, due giorni prima del rinvenimento del cadavere. “Il 21 il telefono ha prodotto traffico dati, ma non c’è stata nessuna conversazione telefonica” afferma Chiamba. Alcune discrepanze sono emerse dalle testimonianze dei due coinquilini del tossicodipendente. Uno di loro ha espressamente affermato che l’amico comprasse le sostanze stupefacenti da L.T, riconoscendo l’imputato in aula. Un evento a cui il teste avrebbe assistito anche dal vivo, all’interno dell’abitazione. A volte, ha aggiunto, capitava che lo stesso L.T rimanesse a dormire a casa quando non aveva un posto a cui appoggiarsi. Tuttavia il coinquilino non ha saputo dire se anche quel giorno il suo amico avesse acquistato la sostanza da L.T., da lui conosciuto anche con il soprannome di “El”: al momento del presunto acquisto, infatti, i due non erano insieme.
L’altro abitatore dell’alloggio, che era ospite in quel periodo del padrone di casa, afferma invece di non aver mai visto L.T in casa. La difesa del senegalese ritiene, a seguito del contenuto dei messaggi, che i due non si siano mai incontrati quel giorno. A causa dell’impossibilità di sentire un quarto testimone, il giudice ha optato per il rinvio dell’udienza al mese di maggio.
Piero Coletta
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