Cuneo, aggredì il rivale in amore in piazza Galimberti: condannato un 50enne
L’uomo è stato invece assolto dalle accuse di molestie e tentata violenza privata. Per il pm ‘una vicenda ai limiti dello stalking’Un pugno sferrato in pieno pomeriggio nella centralissima piazza Galimberti, il ‘salotto buono’ di Cuneo trasformato per l’occasione in un ring. La denuncia contro il 50enne cuneese M.F. era partita dal compagno della sua ex fidanzata per un episodio verificatosi nel febbraio 2016. All’imputato erano contestate le accuse di lesioni personali, molestie telefoniche e tentata violenza privata.
“Vicenda ai limiti dello stalking” secondo il pm Davide Fontana, che nell’udienza finale ha chiesto la condanna a quattro mesi di carcere. Tutto sarebbe nato dall’avversione di M.F. per quello sconosciuto con cui la sua ex convivente aveva intrecciato una relazione, poco dopo essere stata cacciata di casa da lui: “In un’occasione - aveva testimoniato la parte offesa - ci eravamo seduti assieme al bar, mi aveva raccontato varie cose su di lei per metterla in cattiva luce. Mi diceva ‘sei un professore e ti metti con una puttana?’”.
A quei primi approcci sarebbero seguiti piccoli dispetti, insulti continui per la strada, fino all’aggressione fisica: “Non lo conoscevo nemmeno e ho cominciato a vederlo dappertutto” aveva riferito l’uomo. Anche l’ex compagna dell’imputato aveva confermato gli atteggiamenti persecutori, aggiungendo di essere stata minacciata a sua volta: “Mi disse che avrebbe pubblicato su Internet i nostri video intimi”.
L’escalation, secondo l’autore della denuncia, avrebbe raggiunto il culmine con quel cazzotto sferrato in pieno petto senza nessuna ragione apparente. Contusioni multiple al torace e cinque giorni di prognosi per lui, che a quel punto ha deciso di denunciare: “In una conversazione registrata dal mio assistito - ha ricordato il suo legale in aula - si sente M.F. alludere all’aggressione per ben cinque volte, con frasi come ‘l’altra volta le hai prese e sei scappato come un agnellino’ e ‘ci sarà un altro round’”. Il patrono di parte civile, formulando una richiesta di risarcimento di 5 mila euro comprensiva dei danni esistenziali, ha inoltre sottolineato il fatto M.F. “ha già avuto condanne per molestie nei confronti delle sue ex fidanzate”.
L’avvocato Nicola Dottore, che difendeva il 50enne, ha invece messo in dubbio l’intera ricostruzione: “Il perito ha dimostrato che era impossibile che un ‘gancio’ allo sterno provocasse quelle lesioni. È stato tutto architettato ad hoc dal suo accusatore”. Quanto alla registrazione, “in mancanza di una perizia nessuno può provare che la voce sia davvero la sua, e non si tratti invece di un espediente”.
Il giudice ha riconosciuto la colpevolezza di M.F. in merito alla sola accusa di lesioni personali, condannandolo a una multa di 2 mila euro più 1200 euro di risarcimento alla vittima. Verdetto assolutorio, invece, per le imputazioni di molestie e per la tentata violenza privata.
a.c.
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