Cuneo dice addio ad Angelo Caliò, il “custode” di corso Nizza
Fiori e pensieri nell’angolo di portici che l’ex ambulante era solito occupare, con i cani Lupo e Roby. Ora si cerca una sistemazione per loro e per la compagnaEra una presenza fissa da una decina d’anni sotto i portici di corso Nizza. Si chiamava Angelo Caliò, un nome sconosciuto, al contrario del suo volto, a tante persone che lo vedevano in compagnia dei suoi due cani, il vecchio Lupo e il cucciolo Roby. Silenzioso, gentilissimo, il signor Angelo si occupava anche di “tenere in ordine” il tratto di marciapiede di fronte allo sportello della banca Bper (ex Carige), ripulendolo da mozziconi e cartacce. Molti passanti lasciavano piccole offerte per lui e gli animali: lui non chiedeva niente a nessuno, ma non mancava mai di ringraziare.
Si sa che aveva lavorato come ambulante per diverso tempo a Torino e affrontato un divorzio, prima di arrivare a Cuneo. Era nato nel 1949, si è spento all’ospedale dopo un ricovero di alcune settimane a causa di una grave malattia. Da questa mattina, quando si è diffusa la notizia, diverse persone hanno lasciato omaggi floreali e biglietti indirizzati al “custode” di corso Nizza. Una triste notizia, la sua scomparsa, nel giorno in cui a un isolato di distanza se ne registra una lieta: la riapertura dell’edicola gestita fino all’anno scorso da Alberto Fallo, anch’egli venuto a mancare per un brutto male, ad appena 49 anni.
Tra quanti sono stati vicini ad Angelo Caliò c’è l’avvocato Claudio Massa, che l’aveva aiutato ad ottenere un alloggio in via Bersezio. Ora sta cercando di trovare una sistemazione per la donna con cui Caliò aveva convissuto nell’ultimo anno, una signora rumena anche lei senza lavoro e senza reddito, oltre che per gli amatissimi cani: Lupo era già con Angelo quando insieme arrivarono in corso Nizza, Roby si era aggiunto negli ultimi mesi. Anche una volontaria della Caritas e il Comune di Cuneo si stanno adoperando in tal senso. Soprattutto per Lupo, vista l’età, la ricollocazione nel canile municipale potrebbe essere traumatica. La speranza è che possano trovare un’adozione del cuore: sarebbe il miglior omaggio a chi gli ha voluto bene in vita.
a.c.
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