Cuneo, installa una telecamera per ‘sorvegliare’ il vicino: lui lo denuncia
L’imputato deve rispondere del reato di interferenze illecite nella vita privata. Aveva piazzato l’’occhio elettronico’ in cortile dopo numerose liti e quereleEra una telecamera grande quanto il palmo di una mano ed è rimasta piazzata sul muro per una giornata appena. Tanto è bastato, però, a far finire in tribunale l’ennesima lite tra due residenti della frazione Passatore, nel comune di Cuneo.
Ad ‘autodenunciarsi’ sarebbe stato lo stesso B.B., richiamando l’attenzione del suo vicino sull’’occhio elettronico’ puntato verso il suo cortile: “Non mi ero nemmeno accorto che ci fosse, lo vedevo fare filmati con il cellulare dalla finestra. È stato lui a farmi un cenno dal terrazzo indicando la telecamera” ha riferito il querelante, aggiungendo che B.B. avrebbe spiegato di aver agito così per “controllare tutte le marminelle” (piemontesismo per ‘dispetti’, ndr) che a suo dire l’altro gli faceva.
Il diretto interessato non ci ha pensato due volte e ha chiamato la polizia per chiedere la rimozione del dispositivo di sorveglianza puntato in direzione della sua cucina: “L’indomani l’aveva già tolta, ma ha sistemato qualcosa al suo posto per ingannarmi. In realtà era solo un pezzo di plastica”. I due protagonisti di questa vicenda abitano in due case con entrate distinte e due cortili separati. Questo tuttavia non è bastato a evitare un susseguirsi di liti nel corso degli anni: “Lui mi urlava dalla finestra che avevo fatto lavori abusivi, io ho sporto diverse querele” ha spiegato l’uomo, costituitosi come parte civile con l’avvocato Cristina Botto.
Il reato ipotizzato è quello di interferenze illecite nella vita privata. “Abbiamo rilevato che la telecamera era orientabile dallo smartphone di B.B. tramite una app. Lui stesso ce l’ha mostrata da vicino e ci ha fatto vedere le immagini in tempo reale” ha ricordato uno degli agenti della Questura che intervennero nel febbraio dello scorso anno. Anche la figlia dell’imputato, quel giorno recatasi in visita all’anziana nonna, ha confermato di essere al corrente dei numerosi litigi tra il padre e il vicino di casa, pur non sapendone ricostruire la genesi: “La telecamera l’aveva acquistata mio padre. Avevamo paura per mia nonna, che ha 85 anni ed è spesso sola in casa. Inoltre, l’abitazione non ha un cancello e se un estraneo fosse stato aggredito dai cani le immagini avrebbero potuto dimostrare un’eventuale violazione di domicilio”.
L’imputato, che vive con la madre e la moglie, è assistito dall’avvocato Fabrizio Di Vito. Al momento dei fatti era sottoposto all’obbligo di dimora notturno e all’obbligo di non lasciare la provincia di Cuneo. Nella prossima udienza, il 7 aprile, potrà rendere la sua versione al giudice.
a.c.
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