Cuneo, pestato e rapinato dal “branco” in discoteca: un giovane è sotto accusa
Il diverbio era iniziato di fronte al Carrefour: “Gli ho solo chiesto di smettere di bullizzare un mio amico” racconta la vittima, all’epoca 23ennePicchiato e rapinato da una vera e propria gang di teppisti, solo per essere intervenuto in favore di un amico che era stato bullizzato. È la storia raccontata in tribunale da un giovane di origini rumene residente a Mondovì, 23enne all’epoca dei fatti.
È stato lui a denunciare l’aggressione subita nel marzo di tre anni fa presso la discoteca Colibrì di Madonna dell’Olmo, alle porte di Cuneo. L’antefatto, però, sarebbe stato un acceso confronto con i bulli avvenuto poche ore prima all’ingresso del Carrefour di corso IV Novembre. Qui il 23enne si era recato insieme a un amico per fare acquisti. Al momento di uscire, aveva incrociato un gruppo di ragazzi: “Il mio amico mi disse che tra loro c’era quello che aveva dato uno schiaffo a un nostro comune amico e che se la prendeva sempre con lui. Io mi sono rivolto a questa persona chiedendogli di smetterla, ma lui ha iniziato a porsi in modo aggressivo e mi ha afferrato gli occhiali, in segno di sfida”. Ne sarebbe seguito un confronto fisico che aveva coinvolto anche l’amico e coetaneo dell’aggredito, raggiunto a sua volta da un ceffone e da un calcio, sferrati da uno dei componenti dell’altro gruppo. “Non volevo problemi, quindi sono rientrato nel supermercato per chiedere alla cassiera di chiamare i carabinieri” ha affermato il giovane che aveva approcciato per primo il gruppo, precisando comunque che gli occhiali gli erano stati restituiti intatti.
Il presunto autore del gesto, descritto come un giovane di origini nordafricane alto e con un cappellino rosso, è stato più tardi riconosciuto dal querelante e dal suo accompagnatore nella persona di W.B.S., gravato da vari precedenti di polizia. I fatti per cui ora è a processo riguardano un episodio successivo di poche ore, quando i due gruppi si sarebbero incrociati di nuovo in discoteca. In quell’occasione il 23enne era stato aggredito con calci e pugni e derubato del portafoglio: “Gli aggressori erano una decina. Il giorno dopo quello col cappellino rosso mi ha contattato su Instagram e telefonato, perché aveva saputo che ero andato in ospedale e volevo denunciare. Ci teneva a dirmi che non aveva fatto niente, ma non penso che quello sia il modo in cui si comporterebbe una persona estranea a quanto accaduto”.
Sia di fronte al Carrefour che in discoteca W.B.S. era accompagnato da un amico e dalle rispettive fidanzate. Tutti hanno confermato di aver assistito all’accesa discussione davanti al supermercato. Sui fatti accaduti in discoteca le testimonianze sono invece discordi: l’amico di W.B.S. sostiene di non aver assistito ad alcuna rissa ma di aver visto i carabinieri e l’ambulanza sul posto già al loro arrivo. Una ragazza invece afferma di aver assistito al pestaggio ma di poter escludere che l’imputato fosse presente in quel momento.
Il completamento dell’istruttoria è in programma per il prossimo 8 marzo.
a.c.
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