Cuneo, residenti in guerra con il pub Lucertolo’s: ‘Schiamazzi e rumori dal dehor estivo’
Un gruppo di vicini ha denunciato il gestore del locale di vicolo Quattro Martiri, che risponde: ‘Ho sempre invitato i clienti a rispettare la quiete’Se qualcuno si fosse illuso che la pedonalizzazione di via Roma, l’Illuminata e il fiorire di locali in Cuneo vecchia avrebbero appianato qualche divergenza tra sostenitori e detrattori della movida all’ombra della Bisalta, può ricredersi fin d’ora. L’eterna contesa tra ‘festaioli’ e ‘bogianen’ seguita ad affiorare, con andamento carsico, nelle occasioni di incontro pubblico e a volte perfino nelle aule di tribunale.
Appena qualche mese fa i gestori del Nuvolari (ormai chiuso dal dicembre 2018, dopo 25 anni di attività), dell’Osteria dei Colori e della Birrovia avevano concordato il pagamento di una multa davanti al gip Alberto Boetti. Questa volta è il turno del ristopub Lucertolo’s di vicolo Quattro Martiri, finito sul banco degli imputati sempre per fatti risalenti all’estate 2017: il suo proprietario, M.T., deve rispondere di disturbo della quiete pubblica a seguito della denuncia formulata da un gruppo di vicini.
Ad assistere la parte civile c’è l’avvocato Claudio Massa, ormai divenuto portabandiera del fronte ‘anti movida’ in tutte le cause analoghe. Alla birreria del centro storico si contesta in particolare la presenza del dehor estivo, montato e smontato in ogni apertura serale della bella stagione: il vicolo che ospita il locale è corto e stretto e i rumori, secondo alcuni vicini, si fanno talvolta insopportabili.
“Il centro storico è molto più silenzioso da quando anche via Roma è chiusa alle auto, quindi ogni schiamazzo viene amplificato” spiega una residente: “Non è un fastidio costante - aggiunge - ma a volte si sentono strepiti e rumori molesti anche a tarda notte e nei giorni feriali, specie durante l’Illuminata. D’estate è peggio perché tutti tengono le finestre aperte per il caldo”. Un’altra storica dirimpettaia del Lucertolo’s afferma che “i guai sono arrivati con l’ultima gestione, prima non c’erano mai stati problemi. Quando la gente parla a voce alta non si sente nemmeno la televisione. Anche le sedie trascinate per terra e le operazioni di smontaggio del dehor arrecano disturbo”.
Su quest’ultimo punto, tutti riconoscono ai gestori del locale di aver sempre rispettato gli orari: lo spazio esterno viene disallestito a mezzanotte, ben prima della chiusura del pub. Ma c’è chi si dice esasperato dal chiacchiericcio proveniente dalla strada e dalla maleducazione di alcuni clienti: “Ho preso insulti pesanti da diversi avventori solo per averli richiamati. Mi hanno dato fuoco al citofono, qualcuno ha addirittura tentato di salire sulla grondaia” lamenta una signora. “D’inverno non è un problema, - continua - ma d’estate è impossibile vivere. Ho messo in vendita la casa, se fossi in affitto me ne sarei già andata”.
Il proprietario della birreria assicura di aver fatto tutto il possibile per prevenire qualsiasi attrito con i vicini, anche esercitando un’educata ‘moral suasion’ su quanti escono per fumare una sigaretta e poi rientrano: fuori dalla porta c’è tanto di avviso che invita i clienti ad evitare schiamazzi. Quanto al dehor, M.T. puntualizza che “all’inizio ci limitavamo a spostare sedie e tavolini in modo da lasciare spazio a eventuali veicoli, senza smontare tutto. Furono i residenti a intervenire presso il Comune e a chiedere che venisse disallestito ogni sera: noi ci siamo adeguati”.
Il prossimo 5 febbraio il giudice Mauro Mazzi ascolterà gli ultimi testimoni dell’accusa e della parte civile. Poi toccherà all’accusato, assistito dall’avvocato Antonio Tripodi, offrire la sua versione dei fatti.
Andrea Cascioli
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