Da inizio anno nel Cuneese sono stati rubati quasi 610 mila euro con il falso trading online
Nei primi sette mesi dell'anno 86 denunce alla Polizia Postale: “Truffe più consistenti rispetto ad altre province, è una zona ricca”, afferma l’ispettore superiore Corrado BusanoInternet è un luogo di grandi opportunità, ma tanti sono i rischi nascosti dietro a un click. L’attività della polizia postale lo dimostra: a livello nazionale, nel 2022, sono state denunciate 14mila truffe. Anche Cuneo non è immune da attività illecite e rischiose online: da gennaio a inizio luglio 2023 sono state sporte 86 denunce.
“Per l’80% lavoriamo sulle truffe online”, spiega l’ispettore superiore Corrado Busano, comandante della sezione cuneese della Polizia Postale. In particolare, l’attività più consistente è quella delle truffe per falso trading online.
Il trading online è un’attività lecita di acquisto e vendita di titoli finanziari via Internet spesso però usata come inganno per commettere frodi. Nei primi sette mesi del 2023 ne sono state denunciate 12, per un ammontare di 609.986,3 euro frodati. “Queste truffe stanno arrecando notevoli danni economici ai soggetti coinvolti. Arrivano come messaggi su Instagram, Facebook o come account che normalmente riconducono a giovani ragazze avvenenti per invogliare le persone a investire denaro”. E, stando ai dati, la strategia pare funzionare. Nel 2022, erano stati rubati 2 milioni e 500mila euro nel territorio del Cuneese solo con le truffe del trading online.
“Le truffe su Cuneo sono più consistenti rispetto alle altre province del Piemonte - afferma Corrado Busano - questo perché è una provincia ricca, con tante aziende, fortunatamente quasi tutte fiorenti. C’è un bel giro di denaro, motivo per il quale le truffe e i danni conseguenti sono maggiori rispetto alle altre province”.
Numerose anche le truffe per acquisti in rete, tredici in tutto. A queste si sommano nove truffe generiche, un furto di cellulare, nove frodi informatiche, due estorsioni, sette diffamazioni online e quattro sostituzioni di persona.
In quest’ultimo caso al soggetto viene rubata l’identità per essere utilizzata tipicamente per aprire conti online. “Ci è capitato di una persona che aveva venticinque conti online a lei intestati. Vengono utilizzati per smistare il denaro che deriva da varie truffe. Quando le forze dell’ordine fanno accertamenti su quegli atti illegali e vedono che il conto è intestato alla persona x poi la indagano anche se il soggetto è inconsapevole della truffa”, afferma Busano.
Il comandante della sezione cuneese della Polizia Postale spiega che ormai aprire un conto online è semplicissimo, non serve andare di persona, basta una fotocopia della carta di identità e un bonifico di 10 euro da un altro conto intestato alla stessa persona. Proprio per questo motivo è bene fare attenzione a inviare fotocopie del proprio documento di riconoscimento per acquisti in rete o simili. “Ci sono persone che si trovano a dover correre nei vari uffici di polizia per tutta Italia con venti o trenta procedimenti a loro carico senza che abbiano fatto nulla, solo perché incautamente hanno mandato il proprio documento personale a un truffatore. Diventa fastidioso perché poi devi andare a fare processi anche a molti chilometri di distanza, con relative spese e tempo perso”.
Tra le segnalazioni più comuni ci sono telefonate di persone a cui è stato rubato l’account Instagram o Facebook. “In questi casi fare denuncia è inutile”, afferma Busano. Oltre ai classici tre puntini in alto a destra per segnalare gli account malevoli, da poco Instagram ha messo a disposizione un link per aiutare le persone a riprendere il controllo del loro profilo. Basta connettersi al sito instagram.com/hacked e, dopo una serie di accertamenti, l’account verrà restituito.
Farsi hackerare il profilo è molto semplice. Spesso basta cliccare su link sbagliati che girano nelle chat o sui profili di alcuni account, altre volte è connesso alla mail. “Ogni account, infatti, è collegato a una mail. Il fatto di non cambiare mai o solo saltuariamente la password può determinare il fatto che l’hacker riesca facilmente a violarla, entrare nella mail e cambiare le varie credenziali di accesso ai social”.
La maggior parte delle persone utilizza le stesse password per tutti gli account, ma è una pratica molto sbagliata. “Capisco che non sia fattibile cambiare ogni quindici giorni tutte le password, ma il consiglio è quello di cambiarle spesso, non usare sempre la stessa e farle più complesse possibili”, afferma Busano.
In generale, alla base dell’uso di Internet e dei social network deve esserci consapevolezza. Consapevolezza delle molteplici opportunità che propongono, ma anche cautela nell’inserire i propri dati personali online e non fidarsi di chi si crede di conoscere dietro uno schermo. Le potenzialità di Internet sono tante e sicuramente aumenteranno negli anni.
Vivere in una società informatizzata è ormai la normalità e parlare dei rischi connessi a Internet sembra quasi inutile data la familiarità che crediamo di avere con il mezzo. In realtà non è così. Non basta essere nativi digitali per evitare tutti i pericoli. Alfabetizzazione digitale, la giusta dose di diffidenza, tutela della propria privacy e controllo da parte dei genitori nel caso in cui i figli siano minorenni sono prerogative fondamentali per evitare di cadere nelle numerose e spesso pericolose trappole della rete.
Micol Maccario
CUNEO Polizia postale