Dronero piange Giovanni Mandrile, il partigiano 'Jean' scomparso a 93 anni
Il ricordo di Ughetta Biancotto, presidente della sezione provinciale dell'Associazione Nazionale PartigianiRiceviamo e pubblichiamo le parole di Ughetta Biancotto, presidente della sezione provinciale dell'Anpi, in ricordo di Giovanni Mandrile, "Jean", ex partigiano dronerese scomparso la scorsa settimana all'età di 93 anni.
Se n'è andato in una notte di novembre "Jean", Giovanni Mandrile, partigiano garibaldino di Dronero, aveva 93 anni. Era giovanissimo, lavorava come meccanico, e aveva 19 anni quando i nazi-fascisti inviarono nel campo di sterminio di Mauthausen il consiglio comunale del suo paese. Lui decise di andare in montagna a combattere contro l'occupante tedesco. Ad aprile 1944 Jean insieme a vari operai della fabbrica Falci (ricordiamo "Maiuccio" Castellano, Dolfu Ballatore, Riccardo Beltramo, faranno tutti parte della 104 brigata Garibaldi Carlo Fissore) combattè nelle Valli Maira, Grana e Varaita, insieme al comandante partigiano "Nini" Acchiardi, a Bepi, Beppe Marinetti, al gruppo dei fossanesi, ai fratelli Pagliero a Anna Giolito e tanti suoi compagni che ci hanno lasciato. Insieme hanno scritto una bella pagina di storia di riscatto del nostro paese, della nostra Italia, dopo anni di guerre, di deportazioni e di sconfitte. Partecipò poi alla Liberazione di Dronero e di Cuneo nell'aprile 1945. Jean ha sempre continuato con la sua presenza e con il suo racconto a trasmettere i valori della Resistenza. Uomo affabile, generoso e cordiale, che comunicava gentilezza e signorilità. Sempre presente e attivo nell' Anpi, quando nel 2007 i giovani organizzarono il primo Campeggio Resistente a Sant' Anna di Roccabruna (sede del rifugio partigiano garibaldino) fu tra i promotori e i fiancheggiatori dei giovani e si fece garante affinché tutta l'organizzazione potesse essere svolta al meglio. Negli incontri a Dronero e in altre manifestazioni partigiane Jean ha cercato di esserci. Lo ricordo al santuario di Valmala, dove ogni anno vengono ricordati i 9 partigiani uccisi il 6 marzo 1945. Mi diceva "Devo esserci, i ragazzi uccisi erano miei amici e hanno sacrificato la vita per dare a tutti la libertà e la democrazia”. Jean lascia la moglie Piera e i figli Fiorella e Alessandro, che svolge il ruolo di presidente Anpi della sezione locale di Dronero e della Valle Maira: "Sono contento e orgoglioso che sia Alessandro a gestire l'Anpi, sono sicuro che il suo lavoro di ricerca della memoria verrà trasmesso alle nuove generazioni", queste sono le parole che Jean mi ha comunicato. Grazie Jean della tua stima e della tua amicizia.
Se n'è andato in una notte di novembre "Jean", Giovanni Mandrile, partigiano garibaldino di Dronero, aveva 93 anni. Era giovanissimo, lavorava come meccanico, e aveva 19 anni quando i nazi-fascisti inviarono nel campo di sterminio di Mauthausen il consiglio comunale del suo paese. Lui decise di andare in montagna a combattere contro l'occupante tedesco. Ad aprile 1944 Jean insieme a vari operai della fabbrica Falci (ricordiamo "Maiuccio" Castellano, Dolfu Ballatore, Riccardo Beltramo, faranno tutti parte della 104 brigata Garibaldi Carlo Fissore) combattè nelle Valli Maira, Grana e Varaita, insieme al comandante partigiano "Nini" Acchiardi, a Bepi, Beppe Marinetti, al gruppo dei fossanesi, ai fratelli Pagliero a Anna Giolito e tanti suoi compagni che ci hanno lasciato. Insieme hanno scritto una bella pagina di storia di riscatto del nostro paese, della nostra Italia, dopo anni di guerre, di deportazioni e di sconfitte. Partecipò poi alla Liberazione di Dronero e di Cuneo nell'aprile 1945. Jean ha sempre continuato con la sua presenza e con il suo racconto a trasmettere i valori della Resistenza. Uomo affabile, generoso e cordiale, che comunicava gentilezza e signorilità. Sempre presente e attivo nell' Anpi, quando nel 2007 i giovani organizzarono il primo Campeggio Resistente a Sant' Anna di Roccabruna (sede del rifugio partigiano garibaldino) fu tra i promotori e i fiancheggiatori dei giovani e si fece garante affinché tutta l'organizzazione potesse essere svolta al meglio. Negli incontri a Dronero e in altre manifestazioni partigiane Jean ha cercato di esserci. Lo ricordo al santuario di Valmala, dove ogni anno vengono ricordati i 9 partigiani uccisi il 6 marzo 1945. Mi diceva "Devo esserci, i ragazzi uccisi erano miei amici e hanno sacrificato la vita per dare a tutti la libertà e la democrazia”. Jean lascia la moglie Piera e i figli Fiorella e Alessandro, che svolge il ruolo di presidente Anpi della sezione locale di Dronero e della Valle Maira: "Sono contento e orgoglioso che sia Alessandro a gestire l'Anpi, sono sicuro che il suo lavoro di ricerca della memoria verrà trasmesso alle nuove generazioni", queste sono le parole che Jean mi ha comunicato. Grazie Jean della tua stima e della tua amicizia.
r.c.
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