"Gli ho dato un passaggio: ha iniziato ad inneggiare ad Allah e poi ha cercato di soffocare me e mio figlio"
Parla il cinquantottenne di Roccavione aggredito ieri a Borgo San Dalmazzo da un trentaseienne marocchino, suo vicino di casa: "Momenti spaventosi, siamo traumatizzati"“Quell’uomo abita vicino a noi solo da alcuni mesi. Era con il fratello quando mi ha chiesto un passaggio per andare a Borgo San Dalmazzo: io ero con mio figlio, ha quindici anni ed è disabile, lo stavo per portare a scuola”. È iniziata così la mattinata di ieri, giovedì 26 ottobre, per un cinquantottenne residente a Roccavione: una mattinata che si è trasformata in un incubo per lui e per il figlio. L’uomo a cui a avevano dato un passaggio, un trentaseienne marocchino, durante il tragitto verso Borgo (poco dopo le 7) ha iniziato a dare in escandescenze, inneggiando ad Allah con un Corano in mano, fino ad aggredire fisicamente il vicino che gli aveva dato un passaggio e anche il figlio. La corsa dell’auto si è fermata nei pressi della rotonda tra via Matteotti e via Vittorio Veneto, a Borgo, dove il marocchino è successivamente stato bloccato, non senza difficoltà e dopo aver seminato il panico per diversi minuti, dagli agenti della Polizia Locale e dai Carabinieri.
“Mentre eravamo in auto, stringendo il Corano in mano, ha iniziato a dirci che dovevamo ‘islamizzarci’, che noi occidentali li stiamo ‘mettendo sotto’. Non c’è stato alcun episodio scatenante: ha iniziato a dare di matto, gridando ripetutamente ‘Allah Akbar’ e colpendo il cruscotto con dei pugni”, racconta il cinquantottenne. Il trentaseienne marocchino ha poi cercato di impugnare il volante, con l’auto che è finita su un muretto: “Mi ha preso a pugni, ha cercato di soffocarmi, e poi ha cercato di strozzare anche mio figlio. È stato spaventoso”, prosegue l’uomo.
Sceso dall’auto, il trentaseienne l’ha danneggiata prendendola a pugni: “Probabilmente aveva in mano qualcosa di appuntito”, racconta il roccavionese. Il marocchino ha poi fermato e colpito anche altre auto in transito, l’episodio ha suscitato l’incredulità dei passanti: una di loro, una conoscente del cinquantottenne, si è fermata per sincerarsi delle condizioni dell’uomo e di suo figlio. In quel momento il trentaseienne marocchino si è seduto al volante dell’auto della donna: “È salito e mi ha investito. Fortunatamente non ha potuto prendere molta velocità, ma è stato uno spavento enorme, mi ha colpito da dietro sulle gambe. Sono finito in Pronto Soccorso, ho una prognosi di dieci giorni e fatico a muovermi, sono traumatizzato e lo è anche mio figlio, ricoverato in Pediatria”.
“Sono stati momenti mostruosi. Avevo paura per me, ma soprattutto per mio figlio, e ora temo vendette contro la mia famiglia. Già la notte precedente l’uomo aveva dato in escandescenze urlando e inneggiando ad Allah, fino all’intervento dei Carabinieri. Queste persone sono pericolose, vanno espulse”, racconta il roccavionese.
Durante il fermo due agenti della Polizia Locale borgarina sono rimasti feriti. Il trentaseienne marocchino è stato affidato alle cure del 118 per successivi accertamenti psichiatrici, prima di essere arrestato. La Procura ha aperto un fascicolo d’indagine nei suoi confronti.
Andrea Dalmasso
BORGO SAN DALMAZZO Cronaca