Il ‘‘processo degli asinelli’’ si chiude con un’assoluzione per la suora dell’eremo ortodosso di Demonte
Suor Laura Cazzaniga era accusata di essersi appropriata degli animali dopo il rogo del convento di Fedio. Risolta la contesa con la madre superioraSi è chiusa con la soddisfazione di tutte le parti coinvolte la vicenda giudiziaria che vedeva imputata per truffa e falso ideologico e materiale suor Laura Cazzaniga, la religiosa di origini lombarde che fino al febbraio di tre anni fa ha occupato insieme alla superiora, madre Scolastica dello Spirito Santo, il convento ortodosso di Santa Mirofora Maria Maddalena a Fedio, nel comune di Demonte.
A dare origine al procedimento nei suoi confronti era stata proprio la denuncia presentata da madre Scolastica, al secolo Maria Luisa Cordera, contro la consorella accusata di essersi appropriata senza averne diritto di nove asinelli affidati alle cure del convento e dei relativi libretti sanitari. La questione era emersa dopo il rogo dell’eremo di Fedio, distrutto dalle fiamme nella notte del 12 febbraio 2018. Quattro dei nove asinelli erano finiti a Roccavione, dove suor Laura aveva trovato una nuova sistemazione, gli altri cinque a Magenta in provincia di Milano: i forestali li avevano poi rintracciati nel corso delle indagini.
All’epoca della denuncia suor Cazzaniga e madre Cordera erano divise da dissidi spirituali sorti dopo un quindicennio di convivenza a Demonte. In tempi più recenti queste divergenze sono state appianate e la badessa ha ritirato la querela per truffa. Restava aperta la questione del falso, reato procedibile d’ufficio, per il quale tuttavia lo stesso pubblico ministero Gianluigi Datta ha domandato l’assoluzione: “Alla data in cui la sorella Cazzaniga si è presentata all’Anagrafe equina provinciale per perfezionare il trasferimento degli animali - ha sostenuto il procuratore - era ancora a tutti gli effetti vicepresidente dell’associazione Monteluce”, cioè dell’ente che aveva in gestione il convento e gli animali.
L’avvocato Alberto Summa, difensore di suor Laura, ha chiesto la piena assoluzione per entrambi i capi d’imputazione, sottolineando altresì che la religiosa si era sempre occupata degli asini in precedenza. La conclusione comune di accusa e difesa è stata accolta nel pronunciamento del giudice Elisabetta Meinardi.
Si è chiuso così senza ulteriori strascichi il processo che aveva di recente guadagnato una certa curiosità mediatica, tanto da venire citato anche nel “discorso di fine anno” del popolare comico Natalino Balasso. Già nell’ottobre 2019 suor Laura si era trovata suo malgrado al centro delle cronache locali - e non solo - quando uno dei due alpaca di sua proprietà, Joy, era stato sbranato e ucciso da un cane a Roccavione. L’episodio e il successivo appello per il finanziamento delle cure, purtroppo vane, avevano suscitato grande commozione.
Andrea Cascioli
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