“Il reparto isolamento era un inferno”: parla l’agente finito intossicato per sedare una rivolta
Caos nel carcere di Cuneo: “Ci aspettavano con i bastoni per non farci passare. Pur di salvare i detenuti e spegnere l’incendio abbiamo messo a rischio la vita”Ore di caos e paura, il fuoco di un incendio e il fumo che ha intossicato un giovane agente, finito sotto ossigeno in ospedale. È lui, reduce dal ricovero, ad offrire un drammatico racconto di quanto accaduto ieri, sabato 12, all’interno del carcere di Cuneo: “Il reparto isolamento era un inferno” conferma il poliziotto. I detenuti si erano barricati nelle proprie celle: “Ci aspettavano con i bastoni per non farci passare e spegnere il fuoco. Hanno tirato di tutto al vice comandante tra cui un pezzo di legno appuntito finito a due centimetri dalla sua testa. In quel momento, pur di salvare i detenuti e spegnere i focolai di incendio, abbiamo seriamente messo a rischio la nostra vita”.
Non si sa cos’abbia provocato la rivolta da parte di alcuni detenuti di origine magrebina. In ospedale è stato portato anche un recluso che pare avesse ingoiato una forchetta e una batteria, per protesta. Altri hanno mimato il tentativo di impiccarsi con cappi rudimentali ricavati dalle lenzuola, costringendo il personale a intervenire con la massima urgenza.
Già in passato alcuni detenuti in isolamento avevano messo in atto comportamenti autolesionistici, perfino ingoiando pezzi di neon. Svariate le segnalazioni su celle distrutte e aggressioni agli agenti: “Mi domando come mai non si riesca a trasferirli, in ottemperanza anche della circolare del sottosegretario alla giustizia Ostellari che prevede trasferimento immediato fuori regione per i detenuti violenti”, evidenzia il delegato della Uilpa Penitenziari, Diego Bottin.
Per quanto riguarda il carcere di Cuneo, aggiunge, “viene da chiedersi se questa continua escalation di violenze contro i baschi azzurri non sia da investigare anche in via amministrativa. Al di là delle condizioni oggettivamente critiche, forse è giunto il momento di valutare bene e in profondità la gestione dell’istituto. Da tempo, infatti, gli agenti denunciano un incremento di problematiche all’interno della casa circondariale di Cuneo, con proteste frequenti e episodi violenti. Pertanto auspichiamo che arrivino nell’immediato risposte concrete che possano alleviare una situazione che, ribadiamo, non potrà essere sostenuta ulteriormente, al poliziotto eroe ferito, la nostra vicinanza e l’augurio di una pronta guarigione, nella ricerca dello Stato”.
Redazione
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