In casa sua c’erano due chili di metanfetamine: 59enne tunisino a processo per spaccio
Due anni fa il maxi sequestro della Questura in Cuneo vecchia. Il figlio dell’imputato è stato condannato a quattro anni, lui deve rispondere di concorsoIn casa sua avevano trovato due chili di metanfetamine (Mdma) nascosti dentro a un trolley: un totale di 5027 pasticche di ecstasy di vari colori con disegni impressi (tra questi un teschio, un diamante, due frecce stilizzate) che servivano a distinguere gli stupefacenti a seconda dei loro effetti. I cinque sacchetti di plastica che li contenevano riportavano le scritte “yes” e “bro”.
A seguito di questo ritrovamento, il più grande mai effettuato dalla Questura di Cuneo per sostanze di questo genere, nell’agosto 2019 il tunisino Abdellatif Rebei era finito in manette. L’uomo, un pregiudicato nato nel 1962, è residente in un’abitazione di via Santa Maria nel centro storico di Cuneo, la stessa in cui gli agenti della Squadra Mobile avevano rinvenuto all’interno di un ripostiglio il trolley da viaggio.
Data l’ingentissima quantità di pasticche, per un peso complessivo di circa 2,5 kg, si è ipotizzato che la metanfetamina fosse destinata allo spaccio non solo sulle piazze cittadine e della Granda ma su quelle dell’intero Nord Ovest. Per questa vicenda il figlio di Rebei è stato giudicato con il rito abbreviato e condannato a quattro anni di carcere: ora il padre è chiamato a rispondere dell’ipotesi di concorso nello spaccio.
Stamani si è svolta l’udienza filtro di fronte al giudice Giovanni Mocci. La difesa ha chiesto di chiamare a deporre il figlio e coimputato del 59enne sulle circostanze per cui il trolley con il suo carico di droga era stato nascosto nell’appartamento. Il giudice scioglierà la riserva su questa richiesta il 25 marzo.
a.c.
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