“La badante ha portato via centomila euro a mio padre”: il caso finisce in tribunale
La denuncia è partita da un anziano di Cuneo, ormai deceduto. Un testimone racconta: “Lui le aveva aperto un conto corrente, diceva di volerla sposare”Un anziano da poco rimasto vedovo e una badante che si era presa cura di lui per un paio d’anni. Ruota attorno a loro il processo per circonvenzione d’incapace istruito nei confronti di una cittadina marocchina, all’epoca residente a Mondovì.
A denunciarla è stato lui, il suo ex assistito, poco prima di morire nel giugno 2020. La causa è andata avanti e oggi in tribunale hanno deposto entrambi i figli della parte offesa, insieme ad altre persone legate alla famiglia. Il figlio maggiore del defunto a suo tempo aveva avviato la procedura per affiancare al padre un amministratore di sostegno. Quando ciò era avvenuto, però, i conti dell’anziano erano già prosciugati: “So che sono mancati quasi 100mila euro, prelevati da fine 2017 fin quando la signora ha lasciato la casa di mio padre: al termine del 2019 ho avuto notizia che non c’era più. Da allora ho potuto riprendere a frequentare mio padre, anche se era molto più provato a livello mentale”. Pur avendo interrotto i rapporti nel periodo in cui la badante era stata in casa con il genitore, l’uomo aveva saputo da varie fonti delle spese a suo dire fuori controllo: “Me lo aveva detto l’impiegato della banca, parlandomi di continui prelievi. Il titolare di un negozio di computer e cellulari mi aveva riferito di acquisti che superavano i 4mila euro. So anche che la badante si vantava con conoscenti e amici dei regali che riceveva da lui, gioielli e altro”.
La donna, sostiene, sarebbe stata responsabile del malanimo sorto tra loro: “Avevamo avuto qualche discussione sull’eredità di mia madre, ma erano dissidi superati. Quando è arrivata lei, papà ha cominciato ad accusarmi di avergli ‘portato via tutto’ ed era spesso stanco o arrabbiato, tanto da minacciare me e la mia famiglia. In un’occasione rincorse mia moglie con un bastone dopo averla incontrata per caso”. Quest’ultima ha testimoniato a sua volta di aver saputo della fuga di denaro: “Mio suocero prima di allora conduceva una vita del tutto morigerata, neanche un regalo a Natale se non alla nipotina. Credo non abbia nemmeno mai fatto un viaggio all’estero con la moglie”. Oltre a questo, la badante si sarebbe disinteressata delle prescrizioni farmacologiche che l’anziano doveva assumere: “Aveva problemi di diabete, un’infermiera che frequentava la casa mi diceva che non assumeva più i farmaci. Poco dopo l’arrivo di lei ha iniziato ad essere letargico, non so se gli venissero somministrati sonniferi”. L’altro figlio della presunta vittima ha ammesso a sua volta di essere a conoscenza dei problemi, ma di non essersi intromesso per non guastare i rapporti col padre: “La questione era salvare i conti o salvare la relazione con mio papà, ho preferito salvaguardare questa”.
Altre informazioni sono arrivate dal gestore di un negozio di articoli tecnologici, connazionale dell’imputata e conoscente di lunga data dell’anziano: “Prima stava bene, quando è arrivata quella badante ha cominciato a essere spesso arrabbiato. Facevano acquisti assieme, anche per altri. So che le dava denaro in contante oltre allo stipendio, in un’occasione mi aveva riferito di averle fornito ventimila euro che dovevano servire - a detta di lei - per una visita oculistica in Marocco”. I rapporti tra i due, però, non sarebbero sempre stati idilliaci: “Una volta l’ho vista picchiarlo con una borsa, sotto i portici. Ma lui era innamorato, diceva di voler vendere l’alloggio, così l’avrebbe sposata e sarebbero andati a vivere insieme in Marocco. Poi lei è scappata portandogli via altri soldi, lui ne aveva risentito molto”.
La prossima udienza del processo, fissata al 28 marzo, vedrà la prosecuzione dell’istruttoria.
a.c.
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